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Libia, Di Maio: "Italia sarà determinante"

12 febbraio 2020 | 13.30
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Post su Facebook del ministro degli Esteri sugli incontri di stamattina a Tripoli con il premier Fayez al-Sarraj e il ministro dell'Interno Fathi Bashaga

(Afp)
(Afp)

"L’Italia sarà determinante in ogni scelta europea". Lo scrive in un post su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, riferendo dei sui incontri di stamattina a Tripoli con il premier Fayez al-Sarraj e il ministro dell'Interno Fathi Bashaga. "Continuiamo a lavorare per il rispetto dell’embargo sulle armi e per portare le parti a un cessate il fuoco permanente" scrive Di Maio, rilevando che "la comunità internazionale oggi davanti a sé ha molti dubbi e una certezza, che i bombardamenti del 2011 furono un errore imperdonabile, tanto che ne stiamo ancora pagando le conseguenze".

"Ma ora è arrivato il momento di dare un segnale diverso", prosegue il ministro, sottolineando che "l’Italia sarà determinante in ogni scelta europea. Nessuno come noi conosce la Libia, nessuno come l’Italia ce l’ha a poche centinaia di chilometri dalle proprie coste". In Libia, continua Di Maio, "c’è un rischio terrorismo che non possiamo sottovalutare, Paesi che ignorano la pace e che continuano ad armare le parti sul terreno. Non possiamo accettarlo".

"Stiamo avendo un approccio inclusivo, coinvolgendo tutte le municipalità libiche e dialogando con tutte le realtà. L’obiettivo è ristabilire le adeguate condizioni di sicurezza affinché le nostre imprese possano anche tornare ad investire", prosegue il ministro, sottolineando che questa "non è una strada, è la strada. Quella del buon senso e di chi ha davvero a cuore il destino del popolo libico e la sicurezza dei suoi cittadini".

Da parte sua, il premier libico Fayez al-Serraj ha ringraziato l'Italia ''per gli sforzi che compie per far uscire la Libia dalla crisi'' e ha chiesto alla comunità di internazionale di ''adottare una posizione ferma'' rispetto alla situazione nel Paese africano. ''Nell'incontro si è parlato degli ultimi sviluppi in Libia e della collaborazione bilaterale tra Italia e Libia'', si legge in una nota del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico pubblicato sulla sua pagina Facebook, sottolineando che Serraj ha accolto positivamente la visita di Di Maio, come una occasione ''per scambiarsi consigli e punti di vista''. Nell'incontro, prosegue, ''si è discusso del coordinamento congiunto contro le migrazioni clandestine''.

Parlando con Di Maio, Serraj ha anche sottolineato la necessità di ''fermare le interferenze straniere negative'' di ''far sì che l'aggressore si impegni a rispettare il risultato della conferenza di Berlino'', facendo riferimento al generale Khalifa Haftar. Il premier libico ha poi chiesto ''una posizione ferma da parte della comunità internazionale. Senza questa fermezza il flusso di armi continuerà e l'aggressore andrà avanti''.

Nell'incontro tra al-Serraj e Di Maio, prosegue la nota, ''si è parlato della chiusura, da parte degli aggressori, degli impianti petroliferi e i metodi da adottare per affrontare le ripercussioni catastrofiche di questo atteggiamento che ricade su tutti i libici''. A gennaio i manifestanti vicini al generale Haftar hanno chiuso le pipeline e i principali porti per l'esportazione di petrolio, causando l'interruzione della produzione e dell'esportazione di greggio. Il 6 febbraio la produzione di petrolio in Libia aveva raggiunto i 181.576 barili al giorno, contro gli oltre un milione di barili del 18 gennaio, quando il blocco è iniziato.

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