"L'andamento della direzione del Pd costituisce la prova di un disastro: non c'è nulla di quello che, nell'esercizio di supremo garante del diritto e dei diritti nel nostro Paese, il presidente della Repubblica ha indicato non come doveri ma obblighi rispetto ai quali non c'è un solo giorno da perdere". Lo ha detto Marco Pannella a Radio Radicale. "Non c'è in tutto il dibattito un solo accenno a questo, al fatto che il nostro stato è da decenni considerato dalle istanze democratiche internazionali e dalla giurisdizione - ha proseguito Pannella - uno stato tecnicamente in flagranza criminale rispetto a tutto il diritto positivo contemporaneo e della Costituzione italiana".
"E' un disastro. Domani dovremo cercare ancora una volta di compiere quest'atto di pietas rispetto a tutti noi della nonviolenza in una conferenza stampa e fare osservazioni che dei dibattiti del Pd tutto ciò che appartiene alla grande tradizione democratica di sinistra liberale, libertaria, azionista, antifascista, antitotalitaria e via dicendo. Di questo è impossibile parlarne, c'è un requiem che va registrato, quello che ha recitato il grande maieuta fiorentino, il compagno Matteo Renzi che ha rifiutato la firma ai dodici referendum civili, democratici, dei quali Berlusconi aveva pubblicamente dichiarato, salvo poi il suo partito fotterlo anche lui", conclude Pannella.