La Corte d'Appello di Milano ha disposto il non luogo a procedere per Umberto Bossi e il figlio Renzo, sotto processo per appropriazione indebita. Per il tesoriere Francesco Belsito condanna a un anno e 8 mesi, con pena sospesa. Nelle scorse settimane l'attuale segretario federale della Lega, Matteo Salvini, aveva presentato querela nei confronti dello stesso Belsito, non citando invece i Bossi. Una mossa che ha portato al 'non luogo a procedere'. Per 'il Trota', "Matteo Salvini" e "gli avvocati della Lega hanno analizzato e capito che queste spese non erano imputabili a me e così non hanno fatto querela", spiega all'AdnKronos.
"Con il mio avvocato abbiamo chiesto una sentenza di assoluzione ai sensi dell'art. 129 per la non procedibilità", aveva detto Renzo Bossi all'AdnKronos riferendosi al processo.
In primo grado, nel luglio del 2017 Umberto Bossi, venne condannato a due anni e tre mesi, Renzo Bossi a un anno e mezzo e l'ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito a due anni e sei mesi. "Sarei proprio curioso di leggere come giustificherebbero una sentenza quando ancora si continua a parlare di presunte spese e non di pagamenti", aveva detto. "Finalmente - commenta oggi all'Adnkronos - con l’applicazione dell’articolo 129 finisce un processo lungo 7 anni. Sono contento ma dispiaciuto allo stesso tempo perché avrei voluto discutere nel merito delle spese contestate", aggiunge Bossi jr, ricordando come "la stessa scelta di derubricare il reato da appropriazione a tentata appropriazione, già dimostrava che la Lega non aveva fatto pagamenti a mio favore".
