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Rai al lavoro sul piano industriale

23 gennaio 2019 | 07.02
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(FOTOGRAMMA/IPA)
(FOTOGRAMMA/IPA)

di Veronica Marino
Giovedì mattina, a quanto apprende l'AdnKronos, sul tavolo del consiglio di amministrazione Rai ci sarà una prima discussione sul piano industriale che, stando al contratto di servizio e alla proroga già accordata, dovrà essere presentato entro marzo. Un piano che ha il suo faro nella digitalizzazione e fissa obiettivi per tappe. Insomma si andrà per gradi ma, di certo, nel capitolo 'Informazione' c'è l'obiettivo di arrivare ad una newsroom unica. E l'idea dell'ad Fabrizio Salini, che in Commissione di Vigilanza ha parlato di 'Digital First', sarebbe anche quella di formare via via cronisti fortemente multimediali. E nuove leve pronte ad apprendere un modo nuovo di fare questo mestiere non mancano.

Insomma il nuovo piano punta ad una Rai meno pesante e più intenta e attenta a razionalizzare le spese ma senza toccare il perimetro occupazionale. Tradotto: niente tagli al personale ma un occhio più vigile su come si usano i soldi. Tra le novità del piano ci sarebbe anche l'indicazione di predisporre nuovi format per l'alfabetizzazione digitale e produrre contenuti di vario genere solo per il digitale; e cioè pensati per essere fruiti su device più piccoli come gli smartphone.

Una direzione di marcia, questa, che riguarda il settore ben oltre i confini italiani e che, per fare un esempio, significa servizi più brevi e una regia ad hoc. Tra le priorità del piano industriale il portale web della Rai: portale che possa diventare un punto di riferimento super attendibile per i cittadini e che possa, per esempio, sfruttare a proprio vantaggio il fatto che oramai molti quotidiani online offrono al lettore solo poche righe free. Il resto dell'articolo è, infatti, a pagamento. E chissà che poi un simile portale non possa anche fare cassa con la pubblicità che tende oramai a spostarsi sempre più sul web? Ma non è finita qui.

Nel piano industriale un altro cambio di passo non trascurabile sarebbe quello di approdare, sempre gradualmente, alla creazione di strutture a tema (fra cui, pare, siano state già individuate la struttura 'Format' e la struttura 'Documentari') che poi darebbero alle singole reti il prodotto.

Una strategia che, da un lato, significherebbe togliere un po' di centralità ai direttori di rete, ma dall'altro vorrebbe dire evitare sovrapposizioni, diminuire i costi e mettere insieme tutti gli esperti e i creativi in singole strutture ad hoc.

All'ordine del giorno anche il canale in inglese previsto dal contratto di servizio così come il canale istituzionale. Sul tavolo del Cda ci sarebbe anche la proposta formale del direttore di Rai1 di una striscia dopo il Tg1 sul modello di quella condotta da Enzo Biagi.

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