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Congresso famiglia, scontro Lega-5S

03 marzo 2019 | 07.00
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Palazzo Chigi smentisce patrocinio

Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

di Francesco Saita
Si sposta sul tema dei diritti civili - Tav permettendo - la polemica tra alleati di governo. Malumori che vedono il M5S puntare il dito contro l'ipotesi di patrocinio da parte del governo Conte al World congress of families XIII, evento pro-famiglia tradizionale, che vedrà insieme alcune sigle anti-LGBTQ e pro life, convocato a Verona dal prossimo 29 marzo, fino al 31. Per i Cinque Stelle il sottosegretario Stefano Buffagni non esita a parlare del rischio di tornare al Medioevo. Mentre dalla Lega, il senatore Simone Pillon fa spallucce e promette che lui a Verona ci sarà "perché siamo di fronte a critiche fuori luogo, mentre dobbiamo mostrare la bellezza della famiglia", come spiega all'AdnKronos.

L'evento scaligero nasce dunque sotto il segno della polemica prima ancora di aprire le porte ai delegati dell'organizzazione Internazionale per la Famiglia (Iof), che vedrà tra gli ospiti anche il leader italiano del family Day, Massimo Gandolfini. A tentare di gettare acqua sul fuoco è proprio Palazzo Chigi che prende le distanze. Anzi, spiega che "la Presidenza del Consiglio non ha mai ricevuto nessuna richiesta di patrocinio per il 'World congress of families', né quindi ha potuto mai concederlo". Siamo di fronte, fa sapere la presidenza del Consiglio ad "una iniziativa autonoma del ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana, attraverso procedure interne agli uffici e che non ci hanno coinvolto direttamente".

L'iniziativa del ministro leghista, vicinissimo a Matteo Salvini, però non piace proprio ad alcuni 5stelle: "C'è stato un tempo in cui le donne più emancipate e gli omosessuali venivano bruciati sui roghi - afferma il sottosegretario agli Affari regionali Stefani Buffagni -, Pare qualcuno abbia nostalgia di quel periodo oscuro. Non io! Le famiglie sono il fondamento della nostra società, le donne sono una risorsa inestimabile della nostra società e chi non le vuole lavoratrici vuole tornare al Medioevo. #NotInMyName", chiarisce Buffagni. Prende distanze dalla manifestazione anche l'europarlamentare del M5S Eleonora Evi: "Questa non è e non può essere una iniziativa sostenuta dal governo. Cambiamento significa estendere i diritti e non andare indietro".

Di parere opposto il senatore della Lega Simone Pillon: "Certamente io sarò presente a Verona per il world congress of families", dice all'AdnKronos. "Le critiche che sento sono fuori luogo e ideologiche", spiega l'esponente del Carroccio. "Quella - fa sapere - sarà un'ottima occasione per mostrare la bellezza della famiglia".

Intanto Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana non si accontenta della precisazione di Palazzo Chigi. "Invece di prendere le distanze via comunicati stampa facciano togliere il simbolo del governo italiano da tutti gli eventi che si terranno a Verona, eventi omofobi, contro le donne, e di stampo medievale", dice il leader della sinistra, chiedendo al governo "di venire in aula a rispondere alla nostra interrogazione".

A fine giornata il logo della presidenza del Consiglio, con la dicitura 'Presidenza del Consiglio dei ministri - Il ministro per la famiglia e le disabilità' è sempre il primo dei tre 'marchi sotto la voce patrocini, nella home page del sito dell'evento scaligero.

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