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"Ora largo a competenze", tecnici M5S scalpitano

30 agosto 2019 | 06.50
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Si va da Michele Gubitosa ad Anna Macina, passando per Vittoria Baldino, uno dei volti televisivi dei 5 Stelle. Il tema delle quote rosa è particolarmente sentito

(Fotogramma)
(Fotogramma)

di Antonio Atte
E ora largo alle competenze. Nel gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle rimbalzano da ore le parole di Beppe Grillo, che nell'ultimo post pubblicato sul suo Blog chiede di individuare i ministri del nascente governo giallorosso "in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica". Anche se in una successiva telefonata col capo politico Luigi Di Maio, il garante M5S ha precisato che il suo riferimento era "ai ministeri più tecnici", riconoscendo la leadership di Di Maio, tra i pentastellati si fa strada la sensazione che Grillo abbia voluto lanciare un messaggio per chiedere di dare maggiore spazio alle competenze presenti nelle file grilline, ovvero quei deputati e senatori presentati l'anno scorso come esponenti della 'società civile' ed eletti nei collegi uninominali.

Parliamo di una consistente fetta di parlamentari che da tempo scalpitano per avere voce in capitolo. I nomi non mancano: si va da Michele Gubitosa ad Anna Macina, passando per Vittoria Baldino, uno dei volti televisivi del M5S. Oggi il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte concluderà le sue consultazioni con le forze politiche. I ragionamenti di queste ore, nell'ambito delle trattative in corso tra gli azionisti della futura maggioranza, si starebbero concentrando sulla 'geografia' delle caselle.

Il tema delle quote rosa è particolarmente sentito, spiegano fonti parlamentari, al punto da condizionare sensibilmente la composizione dell'esecutivo e l'assegnazione dei ministeri. Il nodo vicepremier resta ancora da sciogliere: raccontano di un Di Maio orientato a mantenere la carica di vicepresidente del Consiglio, abbinata a uno dei due ministeri che già presiede (si parla del Lavoro). E resta sullo sfondo anche l'ipotesi Difesa.

In questo caso il capo politico 'cederebbe' il Mise, che i grillini però intendono mantenere nella propria orbita. I pentastellati confidano nella mediazione di Conte e in questa fase della trattativa avrebbero registrato maggiori aperture in casa dem all'ipotesi del doppio vicepremier. Il ministero dell'Economia, invece, potrebbe andare a una personalità indicata dal Pd: un tecnico o un politico.

I capigruppo grillini Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli oggi sono tornati a blindare Di Maio, ribadendo che il M5S si schiera "compatto" a difesa del proprio leader. Eppure non manca chi guarda con apprensione agli sviluppi delle ultime ore: "Una eventuale impuntatura di Di Maio sarebbe un male per tutti: arrivati a questo punto della trattativa bisogna chiudere", si sfoga a taccuini chiusi con l'Adnkronos un deputato di peso.

Intanto 'Radio Montecitorio' indica il 9 settembre come data plausibile per la fiducia alla Camera del governo 'Conte due'. Entro martedì-mercoledì dovrebbe essere chiuso il capitolo programma per quanto riguarda il M5S: dopodiché, dovrebbe avere luogo la votazione sulla piattaforma Rousseau, che il Movimento considera imprescindibile. "Far votare i propri iscritti sulle scelte fondamentali per l'Italia è il metodo del Movimento 5 Stelle", ribadisce il Blog pentastellato.

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