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Speranza: "Non siamo fuori dalla fase più difficile"

Il ministro della Salute: "Chi sostiene che le misure di prevenzione siano soltanto lacci e lacciuoli dice una enorme sciocchezza". Poi l'intervento all'evento Cgil di Roma: "No alla retorica degli eroi". La previsione: "Notizie incoraggianti su vaccino e cure, ma a metà 2021"

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10 ottobre 2020 | 11.02
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"Non siamo ancora fuori dalla fase più difficile. Bisogna mantenere con forza tutte le misure di sicurezza con determinazione, per poter continuare ad avere ancora numeri meno alti di quelli che si registrano in altri paesi europei". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un intervento video ai lavori conclusivi dell'incontro su 'La sanità post Covid-19' al teatro Bellini di Catania. "Chi sostiene che le misure di prevenzione siano soltanto lacci e lacciuoli - continua il ministro - dice una enorme sciocchezza. Soltanto un Paese sicuro può correre più veloce e ripartire con più energia e determinazione".

"La lezione del Coronavirus - ha detto ancora Speranza nel video - ci dice che il sistema sanitario nazionale è la cosa più importante è che abbiamo. Dobbiamo ricominciare ad investire. Per troppi anni la spesa sanitaria è stata penalizzata. Oggi il virus ci consente di cambiare marcia".

"Siamo soltanto all'inizio - ha aggiunto - e dobbiamo usare tutti gli strumenti che abbiamo per mettere benzina nel sistema sanitario nazionale".

"A me non piace la retorica degli eroi. Io credo che noi dobbiamo fare l'opposto, coltivare virtù antieroiche. Non seguire chi pensa di avere la bacchetta magica, e se ne vedono in politica, ma le persone serie perbene e rigorose che hanno dalla mattina alla sera il proprio dovere, come gli uomini e le donne del Ssn", ha poi detto il ministro nel suo intervento alla manifestazione 'Sanità: pubblica e per tutti!' promossa da Cgil e Funzione Pubblica Cgil in piazza del Popolo a Roma.

"Notizie incoraggianti su vaccino e cure, ma a metà 2021"

"Le norme vigenti - ha spiegato ancora - per 15 anni hanno detto che le risorse che si potevano investire sulle risorse umane del Ssn erano bloccate ai soldi investiti nel 2004 meno 1,4%. Da un parte parliamo di eroi e dall'altra avevamo una regola che diceva che non si poteva mettere sulle donne e gli uomini del Ssn un euro in più rispetto a quello stabilito dalla quella regola. E' una follia, non trovo una altra parola. Dobbiamo rompere il modello di programmazione di spesa, con silos e tetti di spesa, e liberare il Ssn da vincoli economici".

"Dobbiamo, insieme, provare a trarre lezioni da questi mesi così difficili e costruire un orizzonte forte di cambiamento rispetto alla sanità italiana - ha aggiunto Speranza - Il Ssn ha retto nei mesi più difficili, ma siamo ancora di fronte ad una prova non facile che richiederà l'impegno di tutti noi. Dobbiamo cambiare marcia rispetto ad una stagione dove la sanità è stata un bancomat da dove prendere risorse invece che metterle. Io penso che il nodo è che dobbiamo finirla di considerare i soldi che si mettono sulla salute come una semplice spesa pubblica - sottolinea - ma considerarli il più grande investimento sulla vita delle persone".

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