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Pa: Federmanager, integrare banche dati per renderla più efficiente

30 settembre 2015 | 17.52
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Pa: Federmanager, integrare banche dati per renderla più efficiente

Integrare le banche dati della Pa e utilizzarle in modo più proficuo è un obiettivo possibile, al quale la Federazione dei manager industriali intende contribuire per migliorare il funzionamento della macchina pubblica, purché ci siano una precisa volontà politica di promuovere equità fiscale, contributiva e sociale, e un coinvolgimento diretto ai tavoli tecnici. Lo hanno sottolineato il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, il dg, Mario Cardoni, e il presidente Cida, Giorgio Ambrogioni, intervenuti oggi in audizione alla Commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria, presieduta da Giacomo Portas, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul tema 'L'anagrafe tributaria nella prospettiva di una razionalizzazione delle banche dati pubbliche in materia economica e finanziaria. Potenzialità e criticità del sistema nel contrasto all'evasione fiscale'.

"L’ottimizzazione delle risorse che consegue a una gestione integrata e strategica delle banche dati deve servire a realizzare uno scopo di semplificazione dei processi e di maggiore efficienza del servizio che deve andare a beneficio del cittadino", ha chiarito Cuzzilla aggiungendo che "questo vale in molti campi: dalla sanità alla previdenza, dal sistema di identificazione del cittadino alla gestione del territorio". Parlando di "processi virtuosi di digitalizzazione", Cuzzilla ha portato l’esempio del Fasi, il Fondo sanitario integrativo per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi, che conta circa 300.000 assistiti e 15.000 imprese aderenti e che dal gennaio 2015 ha avviato il progetto di dematerializzazione dei rapporti fiscali e sanitari con gli iscritti.

"Lavorando insieme e in modo propositivo e costruttivo, come è avvenuto con l’Agenzia delle Entrate e il ministero della Salute, si possono raggiungere risultati eccellenti", ha commentato. Dunque, nell’intento di una maggiore collaborazione con la Pa, il presidente Federmanager si è detto "disponibile a partecipare a un gruppo di lavoro per condividere le soluzioni più opportune che consentano alla P.a. di conseguire il suo obiettivo, tenendo conto, al contempo, delle implicazioni che possono generarsi sui Fondi, ognuno dei quali ha delle proprie specificità".

Durante l’audizione, si è discusso di un maggiore coordinamento tra il Ssn e i Fondi sanitari integrativi. "Da una maggiore sinergia con il Ssn si genererebbe un’operazione win-win, in cui si migliora la qualità dell’offerta e si contiene il prezzo della prestazione sanitaria, con conseguenze apprezzabili in termini di trasparenza ed efficienza dell’intero sistema", ha commentato Cuzzilla. Con un'avvertenza, però: "Auspichiamo che cresca anche il livello di cultura e competenza manageriale nella Pa allargata - ha sottolineato - perché si tratta di una componente determinante per l’attuazione di grandi progetti di effettiva trasformazione del Paese".

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