Chiusura di seduta di poco sotto la parità per la Borsa di Milano all’indomani del meeting della Federal Reserve. L’istituto con sede a Washington ha fatto sapere che una stretta sui tassi, attesa per il 2024, ora potrebbe arrivare un anno prima. Anzi, è possibile che nel 2023 saranno due i rintocchi al rialzo per il costo del denaro USA.
L’aggiornamento ha favorito un rafforzamento del dollaro (l’eurodollaro quota in rosso dello 0,4% sotto 1,2 a 1,19455), conseguenti prese di beneficio sulle materie prime (-0,2% del Brent a 74,2$/barile e -1,5% dell’oro a 1.783$/oncia) ed un indebolimento generalizzato delle piazze finanziarie.
La prospettiva di un incremento del costo del denaro a Milano ha penalizzato quei titoli come le utilities, con elevati livelli di indebitamento (-1,63% delle azioni Enel, -0,8% di Italgas e -0,81% di Hera), e quelli legati alle quotazioni delle commodity energetiche (-2,24% di Tenaris, -1,88% di Saipem, -1,04% per Eni).
Sul Ftse Mib, che ha chiuso a 25.713,6 punti (-0,21%), segnaliamo l’Incremento dello 0,34% per Stellantis dopo i dati sulle immatricolazioni. L’Associazione europea dei costruttori (ACEA) ha annunciato che a maggio le immatricolazioni del gruppo sono aumentate del 60,9% annuo (+53% per il mercato europeo).
Dal fronte titoli di Stato, lo spread tra i decennali emessi da via XX Settembre e quelli del Tesoro tedesco ha fatto segnare un rialzo del 3,5% a 101 punti base. (In collaborazione con money.it).