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Borsa: Milano in rosso, pesano i bancari, Telecom Italia e Prysmian

13 gennaio 2020 | 18.10
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(Foto Afp)
(Foto Afp)

Nonostante l’andamento positivo dei listini asiatici e l’avvicinarsi del 15 gennaio, il giorno della fatidica firma dell’accordo di fase uno tra Stati Uniti e Cina, la prima seduta della settimana a Piazza Affari si chiude con il segno meno (-0,52%, 23.896,59 punti). Sul paniere principale del listino milanese spicca il -2,14% di Prysmian (20,99 euro) il cui andamento, come spesso accaduto negli ultimi mesi, è stato condizionato dalle vicende legate al collegamento Western Link. La società ha annunciato che l’infrastruttura, che unisce Scozia, Inghilterra e Galles, venerdì scorso è stata interrotta e che sono in corso verifiche per accertarne le cause.

In fondo al principale paniere milanese è però Telecom Italia (-2,40%, 0,5121 euro). Secondo la stampa nazionale, gli Amministratori Delegati dell’ex tlc, di CDP e di Enel si sarebbero incontrati per trovare una soluzione sulla rete unica. In questo quadro, potrebbe essere Enel a guidare il procedimento, cercando compratori per la sua quota (pari al 50%) di Open Fiber. La ricerca di uno o più fondi di Telecom sarebbe quindi bloccata. Ciò aprirebbe ad una seconda fase la quale, una volta completato questo processo, prevedrebbe l’integrazione di Open Fiber e INWIT.

Segno più per Nexi (+1,57%, 12,308 euro), penalizzata venerdì dal collocamento del 7,7% del capitale da parte dei fondi azionisti. A far salire la quotata al vertice del FTSE Mib oggi sarebbero state le voci relative alla fusione con SIA, che sarebbe alle porte.

Intanto, secondo quanto riportato dal Financial Times, il matrimonio tra Renault e Nissan potrebbe essere alle battute finali.

Lettera sul comparto bancario, con il -1,72% di UBI Banca, il -0,82% di UniCredit, il -0,68% di Intesa Sanpaolo e il -0,43% di BPER Banca. Vendite anche per MPS (-5,23%, 1,63 euro), salita venerdì di 20 punti percentuali dopo che l’agenzia Moody’s ha rivisto l’outlook da negativo a positivo. Andamento speculare per il differenziale di rendimento con i titoli tedeschi, il famigerato spread, in aumento dello 0,99% a 153,63 punti.

Deboli gli energetici, con il petrolio WTI che si attesa a 58,31 dollari al barile (-1,24%). Eni mette a segno un ribasso dello 0,43% (14,04 euro), Saipem del -0,43% (4,43 euro) e Tenaris del -0,05% (10,38 euro).

Sul fronte valutario, l’eurodollaro si attesta a 1,1142, in rialzo dello 0,19% rispetto a venerdì. (in collaborazione con money.it)

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