Chiusura in rialzo per il listino di Piazza Affari in scia della prospettiva di un taglio del costo del denaro da parte della Federal Reserve e del piano di stimoli varato dall’esecutivo di Pechino.
L’andamento dei listini non ha risentito delle indicazioni arrivate dall’Istat, secondo cui nel 2018 i consumi delle famiglie residenti in Italia hanno fatto registrare la prima contrazione dal 2013. Considerando la dinamica inflazionistica, che nel 2018 si è attestata all’1,2%, il dato, calcolato quindi in termini reali, ha fatto segnare un rosso dello 0,9%. Si tratta del primo segno meno degli ultimi cinque anni.
Rassicurazioni sulla tenuta dei nostri conti pubblici sono arrivate dal premier Conte, secondo cui la maggioranza di governo è consapevole “che la procedura di infrazione è da evitare, sarebbe un danno per gli italiani, per il Paese, ci esporrebbe a una fibrillazione dei mercati incontenibile".
A Milano, dove il Ftse Mib si è fermato a 20.609,70 punti, +0,61% sul dato precedente, due velocità per Telecom Italia (+1,08%) e Diasorin (-3,43%). La prima ha capitalizzato le indiscrezioni sui progressi in vista dell’integrazione di Open Fiber mentre la seconda è risultata penalizzata dalle presentazione del piano industriale.
Sopra la parità il comparto bancario, con il +0,23% di UniCredit, il +0,94% di BPER e il +0,08% di Intesa Sanpaolo. Quest’ultima ha annunciato un accordo con la società di consulenza Rubicon Capital Advisors per sviluppare opportunità di business nei comparti delle infrastrutture e dell’energia. Stabile anche oggi lo spread Btp-Bund, poco mosso a 254 punti base.
Denaro su Ferrari (+1,34%) e su FCA (+0,94%): ieri il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire ha definito “una buona opportunità” il matrimonio con Renault. (in collaborazione con money.it)