Giulio Cesare arrivò fino in Olanda con le sue truppe. Un team di archeologi dell'Università Vrije di Amsterdam ha dimostrato che il console romano mise piede sulla terra oggi chiamata Paesi Bassi, dove le sue legioni massacrarono due tribù germaniche nel corso di una battaglia che provocò 150mila morti nel 55 a.C. La battaglia fu combattuta, informa l'Università Vrije, nel sito di Kessel, oggi nella provincia di Brabant, nel sud dell'Olanda.
Numerosi scheletri, insieme a migliaia di punte di lance, spade e caschi in bronzo sono stati trovati sul sito di Kessel negli ultimi trenta anni dagli archeologi dell'università. Ma solo ora, hanno spiegato gli archeologi diretti dal professor Nico Roymans, la datazione con il carbonio 14 e altre analisi storiche e chimiche hanno permesso di datare al primo secolo avanti Cristo i reperti rinvenuti negli scavi.
E' la prima volta che viene attestata la presenza di Giulio Cesare e delle sue truppe romane sul suolo olandese in maniera esplicita, ha dichiarato il team dell'Università Vrije di Amsterdam. Le due tribù germaniche dei Tencteri e degli Usipetisi si erano mosse dall'est del Reno in direzione dei territori olandesi chiedendo asilo a Giulio Cesare. Ma il condottiero-dittatore, hanno spiegato gli archeologi olandesi, ordinò alle sue otto legioni di distruggere i germanici. Giulio Cesare ha raccontato nei suoi libri sulla guerra gallica la storia di questa battaglia, ma il luogo esatto dove fu combattuta era rimasto finora sconosciuto.
