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L'Anm boccia la riforma della giustizia: "Inefficace e con norme punitive"

09 settembre 2014 | 12.41
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L'Associazione nazionale magistrati esprime la propria "delusione", in attesa che siano resi noti i testi ufficiali definitivi, rispetto "ai ripetuti annunci diffusi dal nuovo esecutivo circa l'imminente riforma" nella quale ci sono "logiche che credevamo appartenere al passato" che "purtroppo non toccano il tema centrale delle risorse"

L'Anm boccia la riforma della giustizia:

Le iniziative del governo per riformare la giustizia italiana "consistono in interventi contenuti e sono in parte frutto di compromesso". Così l'Associazione nazionale magistrati esprime la propria "delusione" rispetto "ai ripetuti annunci diffusi dal nuovo esecutivo" che hanno "generato molte aspettative e speranze".

"Purtroppo - osserva critico l'Anm - le notizie finora diffuse non possono che suscitare delusione".

In una prima analisi dell'intervento del governo, "in attesa che siano resi noti i testi ufficiali definitivi", si legge in una nota, si deve "guardare oltre le entusiastiche dichiarazioni pubbliche e gli slogan promozionali". Gli interventi dell'esecutivo, secondo i magistrati, "purtroppo non toccano il tema centrale delle risorse, quello che condiziona in larga misura l'efficienza della macchina giudiziaria e sono destinati a produrre risultati assai inferiori alle attese".

La magistratura "non pone veti ed è pronta a discutere di tutto - assicura - ma non potrà tacere di fronte all'inefficacia di una riforma della giustizia definita rivoluzionaria e che invece, se tali linee fossero davvero confermate, si ridurrebbe a interventi di scarso respiro e a norme punitive, ispirate a logiche che credevamo appartenere al passato".

Nel settore civile, dice l'Anm, "pur essendo positiva l'introduzione di strumenti tesi a promuovere la composizione stragiudiziale delle liti, questi saranno però poco efficaci se lasciati all'iniziativa volontaria delle parti"; strumenti "non assistiti da forti incentivi e da sanzioni che scoraggino cause manifestamente infondate".

"La riforma, suggerita da una logica di efficienza e da obiettivi di mera deflazione - prosegue l'associazione - sarebbe condivisibile se legata alla promozione di una qualità del processo come strumento di efficace tutela dei diritti. Sono invece segnali negativi il prevedibile aumento degli oneri economici legati all'arbitrato e l'assenza di investimenti in termini di personale di cancelleria".

"Nessun intervento è annunciato nelle delicate materie etiche e bioetiche". E senza entrare nel merito delle scelte legislative, l'associazione osserva "come l'inerzia della politica vada in parallelo con periodiche, violente accuse rivolte ai magistrati di volersi sostituire al legislatore".

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