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Audiomedical: la tecnologia evolve, ma l’udito richiede approcci e soluzioni su misura

Audiomedical-Gilberto Ballerini
Audiomedical-Gilberto Ballerini
02 dicembre 2025 | 14.40
LETTURA: 3 minuti

Gilberto Ballerini: “Ogni persona ha un modo diverso di ascoltare. Se abbiamo a cuore la persona e i suoi bisogni non possiamo credere che esista un apparecchio universale adatto a tutti, ma un percorso di adattamento e riabilitazione uditiva che deve rispettare chi siamo e come viviamo”.

Pistoia, 02/12/2025. Nel settore delle soluzioni per l’udito, negli ultimi anni si è affermata una maggiore consapevolezza sull’importanza della personalizzazione. Non si tratta soltanto di scegliere un apparecchio “più piccolo” o “più potente”, ma di trovare la soluzione adatta a ogni persona e al suo modo di vivere l’ascolto. Una filosofia che Gilberto Ballerini, audioprotesista e fondatore di Audiomedical Pistoia nel 1982, ha fatto propria sin dagli esordi, orientando ogni scelta professionale all’ascolto e alla centralità della persona.

«Ogni persona vive l’ascolto in modo diverso – spiega Ballerini –. Non basta valutare la perdita uditiva: contano la sensibilità, l’età, lo stile di vita, l’ambiente in cui si vive. L’apparecchio è solo uno strumento: il vero obiettivo è ristabilire l’equilibrio tra la persona e il suo modo di comunicare.»

È su questa base che Audiomedical Pistoia ha costruito nel tempo un metodo fondato sull’ascolto reciproco. Prima di proporre qualsiasi soluzione, si parte sempre da un colloquio approfondito, in cui si analizzano le abitudini, le difficoltà quotidiane e le aspettative di chi si rivolge al centro.

Solo dopo si sceglie il dispositivo più adatto, unendo competenza tecnica, empatia e continuità nel tempo.

«Due persone della stessa età e dello stesso sesso, con lo stesso tipo di perdita uditiva, possono avere esigenze completamente diverse» aggiunge Ballerini. «Ognuno di noi ha la sua sensibilità nei confronti dei suoni, della loro intensità e della loro frequenza, diversi sono poi gli stili di vita, le abitudini, le frequentazioni. C'è poi chi lavora in ambienti rumorosi, chi vive in contesti più tranquilli. Non esiste un modello unico: ogni soluzione deve essere pensata e messa a punto per le esigenze e le caratteristiche uditive di ogni singola persona.»

Tra le novità più recenti sul mercato nel panorama delle soluzioni uditive ci sono anche gli occhiali acustici, dispositivi che integrano microfoni e altoparlanti in una normale ed elegante montatura da vista. Si tratta di prodotti OTC (Over The Counter) o prodotti da banco, acquistabili senza la consulenza di un audioprotesista, pensati per chi ha perdite uditive lievi e cerca una soluzione discreta e immediata. Una novità bella ed interessante, ma che – precisa Ballerini – non è stata concepita per correggere l'udito utilizzando tutte le conoscenze audiologiche acquisite in un percorso personalizzato di riabilitazione uditiva.

«Gli occhiali acustici rappresentano un’idea utile in alcuni casi, ma vanno compresi per quello che sono» commenta Ballerini. «Essendo dispositivi da banco, sono stati progettati per aiutare persone attente all'estetica con perdite di udito di lieve entità. Si acquistano subito dopo una prova fatta al punto vendita. Prendere o lasciare. Più che legittimo, ma se vogliamo mettere al centro la persona nelle sue problematiche di comunicazione-relazione per i suoi problemi di udito non si dovrebbe confondere l'acquisto di un dispositivo (qualsiasi dispositivo) con la correzione dell'udito.

Ballerini sottolinea come la fase successiva all’applicazione sia determinante per il risultato finale. «Un apparecchio acustico, anche il più avanzato, non “funziona da solo”» aggiunge. «Se valorizziamo la persona nei suoi bisogni di comunicazione e per le sue aspettative che debbono essere misurate e concordate, pensare di risolvere tutto con l'acquisto di tecnologia non aiuta. Serve la guida di chi, grazie alle conoscenze e alle esperienze maturate sempre aggiornate, segue la persona e la sua evoluzione passo dopo passo. Noi non consegniamo solo un dispositivo: accompagniamo le persone nel recupero della piena percezione e della fiducia nel comunicare. Perché la sfida di oggi è sempre di più quella di far vivere alle persone deboli di udito la vita che vorrebbero con l'udito che hanno».

Contatti:
Immediapress
Contatti per la stampa: https://www.audiomedicalpistoia.it/

A cura di:
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