"La rete ha sicuramente straordinarie potenzialità di emancipazione, crescita culturale, possibilità di comunicazione e di libertà. Ma chiederne un uso responsabile, rispettoso dei giovani che la frequentano non è voglia di bavaglio, vuol dire invece ascoltare le ricerche di aiuto delle tante vittime del cyberbullismo. Le risposte le dobbiamo trovare noi adulti, noi rappresentanti delle Istituzioni, ascoltando anche i gestori dei social media, i blogger, le famiglie, il mondo della scuola. Ma le soluzioni vanno trovate, non si può restare a guardare". Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini, nel consueto appuntamento settimanale in cui, on line, fa il punto sui lavori di Montecitorio.
La presidente si sofferma "su un fatto drammatico e molto doloroso accaduto lontano da Palazzo Montecitorio: il suicidio di una ragazzina di appena 14 anni che, in provincia di Padova, purtroppo ha deciso di farla finita dopo la serie di insulti ricevuti su un social network. Vedete - spiega - il cyberbullismo, lo dice una ricerca condotta da Ispsos per Save the Children, è il pericolo che spaventa di più i nostri adolescenti. Il 72% dei giovani interpellati lo considera la principale minaccia alla propria vita, più della droga, più delle molestie da parte degli adulti".