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Parietti: "Ieri ai Navigli i nemici dei lavoratori"

08 maggio 2020 | 14.42
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La showgirl in un'intervista all'Adnkronos: "Se riparte l'epidemia ci sarà il crollo totale dell'economia, Non si può mettere a repentaglio per un aperitivo il diritto alla salute e il diritto al lavoro di tutti"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Chiunque fa così non è solo nemico della salute pubblica ma è nemico dei lavoratori e degli imprenditori che hanno appena riaperto e di quelli che sperano di riaprire dal 18 maggio". Alba Parietti, intervistata dall'Adnkronos, non fa sconti a chi ha affollato ieri i Navigli per prendere l'aperitivo in compagnia. "Non si può nel mondo più assoluto mettere a repentaglio per un aperitivo il diritto alla salute e il diritto al lavoro di tutti, entrambi peraltro sanciti dalla Costituzione", incalza.

"Capisco tutto: capisco il bisogno di respirare - dice Alba Parietti - e capisco che la tensione che abbiamo vissuto in Lombardia ha generato una fortissima voglia di sentirsi fuori dall'incubo, dal suono continuo delle ambulanze, dalle decine di pagine di necrologi, dalle tantissime persone morte in solitudine. Ma se al primo allentamento ci comportiamo così sarà inevitabile l'inversione di rotta. E se riparte l'epidemia bisogna rendersi conto che crollerà in maniera ancora più disastrosa l'economia", aggiunge la conduttrice che nei giorni scorsi è finita al centro di attacchi social per aver rivelato di aver scoperto con un esame sierologico di aver avuto il Covid-19.

"Sapevo che qualcuno avrebbe preso a pretesto le mie dichiarazioni per attaccarmi. Ma mi sono sottoposta ad una gogna volontaria per due motivi: il primo era la speranza di donare il plasma, il secondo era per mettere in guardia sul contagio quasi asintomatico, perché io ho avuto 37,6 per un'ora e mezza".

E il pensiero della Parietti va "proprio a chi potrebbe essere contagioso seppure completamente asintomatico: se un asintomatico si mette in una situazione come quella di ieri ai Navigli, siamo di nuovo punto e a capo".

"In Lombardia - conclude - abbiamo avuto il grande privilegio di riaprire in contemporanea con altre regioni. Se quello che è successo in Lombardia fosse successo in altre regioni, non so se le avrebbero fatte riaprire in contemporanea. E questa ripartenza insieme agli altri si deve al fatto che l'economia lombarda non si può fermare a lungo per il bene del Paese. Ma se poi ci ricacciamo nei guai per l'aperitivo non ha senso".

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