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Coronavirus

La rete di ristoranti che a Milano regala 2mila pasti ai medici

20 marzo 2020 | 15.27
LETTURA: 3 minuti

L'idea di SlowSud per aiutare chi è in prima linea nell'emergenza Coronavirus

Una consegna di SlowSud al Sacco di Milano
Una consegna di SlowSud al Sacco di Milano

di Vittoria Vimercati

Sono già dodici i ristoranti che a Milano si sono messi in rete per consegnare pasti gratuiti ai medici impegnati a gestire l'emergenza Coronavirus. L'iniziativa solidale è partita da Slowsud, ristorante siciliano in pieno centro, e dai suoi cinque soci.

Da due settimane, Luca Rudilosso, Umberto Pavano, Alessandra D'Errico, Anthony Tata e Andrea Fassari cucinano e coordinano la distribuzione agli ospedali in sovraccarico di circa 2mila pasti a settimana. "Sta andando molto bene. Questa settimana siamo arrivati a 2mila e faremo gli stessi numeri anche settimana prossima: sono porzioni abbondanti, quindi riusciamo a dar da mangiare almeno a 4mila medici", spiega Rudilosso, uno degli organizzatori, all'Adnkronos.

Con pizze, pasta al forno, pasta alla norma e cannoli "sfamano" i sanitari, spesso reduci (o nel pieno) di turni massacranti per curare i pazienti Covid19 e tutti gli altri in terapia intensiva.

"I sanitari sono contenti, diamo loro un po' di conforto anche se, ieri, al Policlinico, una dottoressa ci ha detto che non riusciva a sorridere nemmeno con noi per quello che stava vivendo. Anche da fuori - ammette - si percepisce la situazione tragica che stanno vivendo".

Sui social, i cinque soci continuano l'opera a fin di bene, chiedendo ai ristoranti milanesi di unirsi. Per ora, hanno aderito all'iniziativa la pizzeria Marghe, Miscusi, la bottega Fud, Muu Muzzarella, Li Mastri, Fancytoast, Loredani, Star Zagros Kebabbar, Kebab Duomo, Gnomo, Gelsomina, mentre Ristoratore Top è stato l'incubatore che ha messo in contatto i vari ristoranti. I compiti di ciascuno, a Slowsud, sono ben delineati: uno cucina, uno fa il calendario e coordina i mezzi, tre fanno i corrieri.

Ogni giorno, girano per almeno sei ospedali, anche per conto degli altri locali ugualmente impegnati dal mattino a cucinare. Il tutto nel pieno rispetto delle norme sanitarie: chi porta il cibo ora si muove con un furgoncino messo a disposizione da SOS Lambrate, con tanto di autista.

Gli ospedali che la rete sta rifornendo sono, per ora, il Fatebenefratelli, il San Giuseppe, il Sacco, il Bassini di Cinisello Balsamo, il San Raffaele e il Policlinico di Milano. Altri, come il Niguarda, si stanno aggiungendo alla lista, che resta aperta. Gli ospedali che lo desiderano, possono mettersi in contatto con Slowsud. Della corsa alla solidarietà per i sanitari stanno entrando anche a far parte anche le aziende: la Galbani, ad esempio, si è messa in contatto con i soci del ristorante per regalare formaggi e salumi.

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