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Letteratura: De Sade, Parigi espone il suo manoscritto delle 'perversioni'

24 settembre 2014 | 13.13
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Sarà esposto per la prima volta nella capitale francese il manoscritto originale delle "120 giornate di Sodoma" del Marchese De Sade (pseudonimo di Donatien Alphonse Francois De Sade, 1740-1814), il più perverso romanzo della letteratura del XVIII secolo. E' stato acquistato recentemente per 7 milioni di euro dal collezionista francese Gerard Lheritier, presidente del Museo delle Lettere e dei Manoscritti di Parigi, una raccolta privata da lui stesso fondata, dove sarà in mostra da venerdì 26 settembre al 18 gennaio 2015.

Il manoscritto viene presentato per le celebrazioni dei 200 anni della morte del Marchese De Sade, il cui anniversario cadrà il prossimo 2 dicembre. L'opera racconta le depravazioni commesse da quattro ricchi libertini rinchiusi in un castello medievale con 46 vittime, composto da De Sade durante la prigionia nella Bastiglia nel 1785. L'anno scorso il documento - una lunga pagina di fogli incollati, lunga 12 metri e larga 11,5 centimetri, scritta fronte-retro con minuscola calligrafia, in modo da essere arrotolata e quindi meglio nascosta - fu al centro di intense contrattazioni tra un collezionista privato e la Biblioteca Nazionale di Francia, che alla fine ha dovuto rinunciare all'acquisto per l'alta somma richiesta, sborsata invece da Lheritier.

Il manoscritto ha una storia rocambolesca. Acquistato da un collezionista tedesco, rimase in Germania fino al 1929, quando Maurice Heine, incaricato dal visconte Charles de Noailles acquistò il rotolo; la moglie del visconte, Marie-Laure, era una diretta discendente di De Sade. Nel 1982 Nathalie, seconda figlia del visconte, prestò il manoscritto ad un amico, Jean Grouet, che poi lo vendette, a insaputa della legittima proprietaria, al miliardario svizzero Gerard Nordmann, celebre collezionista di libri erotici. Al termine della disputa sulla proprietà, finita davanti alla giustizia svizzera, il rotolo di De Sade è finito nelle mani del mecenate Gerard Lheritier ed è tornato in Francia giusto in tempo per le celebrazioni dei 200 anni dalla scomparsa del 'Divin Marchese'.

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