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Libano: Hariri, siamo il popolo della moderazione, no all'estremismo

14 febbraio 2014 | 19.34
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(Aki) - ''Il tempo della giustizia e' il tempo della moderazione e il popolo della giustizia e' il popolo della moderazione. Siamo il popolo della moderazione e respingiamo ogni forma di estremismo''. Cosi' l'ex premier libanese e leader del movimento al-Mustqbal, Saad Hariri, in un discorso trasmesso a Beirut in occasione delle celebrazioni per il nono anniversario dalla 'Strage di San Valentino' in cui suo padre, l'ex premier Rafiq Hariri, rimase ucciso insieme ad altre 22 persone.

Hariri, che da tre anni vive in esilio volontario tra Francia e Arabia Saudita, ha voluto sottolineare parlando ai suoi sostenitori la determinazione del partito a proseguire lungo il percorso della ''moderazione e della giustizia'', criticando al contempo il movimento sciita Hezbollah, sotto accusa per il coinvolgimento nella guerra in Siria e per il rifiuto alla richiesta di consegnare suoi presunti membri imputati nel processo del Tribunale speciale per il Libano in relazione all'omicidio di Rafiq Hariri. ''I cinque sospetti per l'omicidio di Rafiq Hariri sono chiaramente sotto la tutela di un partito armato - ha detto il sunnita Hariri - e lo Stato non e' neanche in grado di indagare su di loro''.

Riguardo la crisi politica che da mesi si trascina in Libano, l'ex premier ha ribadito l'avvertimento rispetto i rischi di un vuoto di potere presidenziale con l'avvicinarsi della scadenza, a maggio, del mandato del presidente Michel Suleiman, mentre da quasi un anno i leader politici rivali non riescono a trovare un accordo per la formazione di un nuovo governo. ''Il nostro unico piano e' lo Stato - ha detto - e siamo contrari a ogni forma di vuoto di potere alla presidenza perche' consideriamo il presidente maronita (come previsto dalla Costituzione libanese, ndr) un simbolo di coesistenza tra musulmani e cristiani''. Al-Mustqbal, ha sottolineato con un chiaro riferimento ad anni di influenza siriana in Libano, ''accettera' solo un presidente che sia veramente in grado di rappresentare la volonta' nazionale dei cristiani e di rifiutare ogni forma di tutela diversa dalla Costituzione''.

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