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"L'Is potrebbe attaccarci con armi nucleari", da Londra l'allarme del ministro dell'Interno britannico

30 settembre 2014 | 18.40
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Theresa May alla convention dei conservatori: "Dobbiamo distruggerli finché siamo in tempo". E chiede "nuovi poteri per il governo per impedire a individui 'dannosi' di parlare in pubblico o tramite i social media"

Theresa May (Infophoto) - INFOPHOTO
Theresa May (Infophoto) - INFOPHOTO

I terroristi dell'Is potrebbero un giorno attaccare la Gran Bretagna con armi chimiche, batteriologiche e nucleari. Questo lo spaventoso scenario tracciato dal ministro dell'Interno britannico Theresa May, nel suo intervento al Congresso dei Conservatori, in corso a Birmingham.

"Se l'Is avrà successo nel consolidare la sua presa sui territori occupati in Siria e Iraq, vedremo il primo vero stato terrorista stabilirsi a poche ore di volo dal nostro Paese", ha affermato la May, ipotizzando il "rischio spesso profetizzato ma grazie a Dio mai concretizzatosi che con uno stato alle spalle, i terroristi possano acquisire armi chimiche, batteriologiche e perfino nucleari per attaccarci". Per questo, ha proseguito, "finché ne abbiamo ancora la possibilità dobbiamo distruggere l'Is".

I conservatori britannici, ha spiegato May, vogliono mettere a tacere i predicatori e i gruppi che incitano all'odio e spingono i giovani musulmani ad arruolarsi nei gruppi jihadisti in Siria e in Iraq. Oggi molti di loro riescono ad agire entro l'ambito della legge, per questo servono nuovi poteri del governo per impedire a individui "dannosi" di parlare in pubblico o tramite i social media. La proposta apparirà nel manifesto del partito conservatore per le elezioni della primavera 2015. Secondo il progetto conservatore, le autorità potranno richiedere ai tribunali di emettere degli Extreme disruption orders (Edo) contro persone che incitano all'odio e al terrorismo. E la polizia avrà maggior accesso ai dati su Internet.

"Naturalmente vogliamo mantenere la libertà di parola, ma non vogliamo che vi sia incitamento" all'odio, ha spiegato oggi il ministro in un'intervista al Daily Mail che anticipava la sua proposta. La stretta verso i predicatori estremisti giunge in una Gran Bretagna preoccupata per il fenomeno dei giovani musulmani che decidono di andare a combattere a fianco dello Stato Islamico e potrebbero compiere attentati al loro ritorno. Si ritiene che almeno 500 britannici si siano uniti agli jihadisti, alcuni anche giovanissimi. In questi giorni è allarme a Bristol per una quindicenne di origine somala scomparsa da casa, Yusra Hussien, che voleva raggiungere le fila dello Stato Islamico in Siria.

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