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Napolitano: in 2011 incontrato Monti piu' volte, era risorsa preziosa

10 febbraio 2014 | 18.37
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Giorgio Napolitano non ha "nessuna difficoltà" a ricordare di aver ricevuto nel suo studio "il professor Monti più volte nel corso del 2011, e non solo in estate: conoscendo da molti anni (già prima che nell'autunno 1994 egli fosse nominato Commissario europeo su designazione del governo Berlusconi), e apprezzando in particolare il suo impegno europeistico che seguii da vicino quando fui deputato al Parlamento di Strasburgo". Lo afferma lo stesso Capo dello Stato in una lettera al Corriere della Sera.

"Nel corso del così difficile, per l'Italia e per l'Europa, anno 2011, Monti era inoltre un prezioso punto di riferimento per le sue analisi e i suoi commenti di politica economico-finanziaria sulle colonne del Corriere della Sera. Egli appariva allora - e di certo non solo a me - una risorsa da tener presente e, se necessario, da acquisire al governo del paese", aggiunge Napolitano.

"Posso comprendere -sottolinea inoltre il Capo dello Stato- che l'idea di 'riscrivere', o di contribuire a riscrivere, 'la storia recente del nostro Paese' possa sedurre grandemente un brillante pubblicista come Alan Friedman. Ma mi sembra sia davvero troppo poco per potervi riuscire l'aver raccolto le confidenze di alcune personalità (Carlo De Benedetti, Romano Prodi) sui colloqui avuti dall'uno e dall'altro, nell'estate 2011, con Mario Monti, ed egualmente l'avere intervistato, chiedendo conferma, lo stesso Monti. Naturalmente non poteva abbandonarsi ad analoghe confidenze (anche se sollecitate dal signor Friedman), il Presidente della Repubblica, che 'deve poter contare sulla riservatezza assoluta' delle sue attività formali ed egualmente di quelle informali, 'contatti', 'colloqui con le forze politiche' e 'con altri soggetti, esponenti della società civile e delle istituzioni' (vedi la sentenza n.1 del 2013 della Corte Costituzionale)", conclude Napolitano.

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