"Il prezzo" battuto all'asta della medaglia d'oro del premio Nobel per la letteratura a Salvatore Quasimodo, è "un prezzo tale che non si giustificava un acquisto da parte dello Stato". Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, commentando l'esito della vendita all'incanto avvenuta ieri da Bolaffi a Torino, che ha visto l'aggiudicazione per 100mila euro a un collezionista numismatico fiorentino dell'onorificenza assegnata nel 1959 al poeta italiano dall'Accademia Svedese.
Inoltre, ha aggiunto il ministro, "abbiamo fissato la garanzia che" la medaglia "resti in Italia", dopo che la soprintendenza ha posto il vincolo impedendo la sua eventuale esportazione all'estero, dopo la decisione del figlio del poeta, Alessandro Quasimodo, di mettere il cimelio in vendita.