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Medicina

Nuova strada per lotta alla Sla

18 agosto 2018 | 13.39
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Da uno studio italiano una speranza contro la Sla. "Si apre la possibilità di trasformare la Sclerosi laterale amiotrofica, da letale malattia senza cura, in una malattia a coinvolgimento di un retrovirus, contro cui è possibile allestire farmaci" dice in una nota Antonina Dolei, professore ordinario di Virologia dell'Università di Sassari, descrivendo lo studio del dipartimento di Scienze biomediche sezione di Microbiologia sperimentale e clinica di cui è direttrice.

"Abbiamo messo a punto delle specifiche forbici molecolari Crispr/SaCas9 - spiega Dolei - mediante le quali siamo riusciti a tagliar via, dal Dna di cellule umane, il gene retrovirale endogeno HERV-Kenv, sospettato di contribuire al tumore della prostata e alla neurodegenerazione della Sla. La distruzione del gene HERV-Kenv (la prima di un retrovirus endogeno umano) interferisce con importanti regolatori dell’espressione e della crescita cellulare, tra cui la proteina Tdp-43, che ha un ruolo chiave nella neurodegenerazione della Sla. Questo nuovo risultato - osserva la virologa - suggerisce che il retrovirus endogeno HERV-K non sia un innocuo spettatore, ma che ci sono legami non solo tra HERV-K e l’oncogenesi, ma anche tra HERV-K e la Sla, dato che l’aumento di sole 2 volte di Tdp-43 può causare neurodegenerazione". La ricerca è stata pubblicata su 'Viruses'.

"La rilevanza pratica di tale studio - conclude Dolei - consiste nel fatto che, se c’è un contributo di HERV-Kenv alla patogenesi della Sla". Si aprono, quindi, nuove possibilità di poter attaccare questa malattia.

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