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Palermo: operazione Bancomat, dai permessi al tfr la truffa con un click

19 giugno 2014 | 14.15
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Un ruolo di primo piano nell'organizzazione che in dieci anni ha sottratto alle casse del Comune oltre un milione di euro (risorse quasi interamente recuperate) era ricoperto da Antonino Chinnici, responsabile dell'unità operativa della Ragioneria generale denominata Stipendi personale Coime, finito in manette oggi nell'ambito dell'operazione 'Bancomat', eseguita dai carabinieri a Palermo e provincia. Era lui che effettuava o consentiva che qualcuno dei suoi collaboratori modificasse alcune voci dello stipendio dei dipendenti dell'ufficio, accedendo abusivamente al software di gestione amministrativa ed alterando di fatto le buste paga.

Così gli indagati entrando ed uscendo dal sistema informatico della società partecipata del Comune, riuscivano ad attribuirsi ore di lavoro straordinario, aumentando il numero di buoni pasto a disposizione ed anticipandosi il pagamento del Tfr, salvo poi, una volta ricevuti i soldi, ripristinare lo status ex ante. Gli investigatori hanno così scoperto come parte della truffa ruotasse attorno ai permessi retribuiti. In base al contratto, i dipendenti del Coime hanno diritto ad un'ora di permesso dopo venti di lavoro. Se non se usufruiscono l'ora può essere monetizzata per un massimo di 88 ore annue e l'importo può essere percepito nel mese di luglio dell'anno successivo.

Gli accertamenti hanno consentito di scoprire non solo l'inserimento di un numero di ore superiore rispetto a quello effettivamente maturato, ma anche la duplicazione della voce anche nel mese di agosto, con il risultato di raddoppiare l'importo sottratto indebitamente. Un meccanismo che avrebbe consentito agli arrestati di ottenere dalle casse del Comune, tra il 2001 e il 2010, circa 36mila euro. Somma restituita non di spontanea volontà dagli indagati, ma solo a seguito di formale richiesta dal comune. (segue)

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