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Parte da Lecce lingua comune ingegneri del Mediterraneo

08 maggio 2014 | 18.55
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Parte da Lecce lingua comune ingegneri del Mediterraneo

Lecce, 8 mag. (Labitalia) - Facilitare la cooperazione tra gli ingegneri per lo sviluppo e la salvaguardia dell'area mediterranea e agevolare la circolazione dei professionisti in questa parte di mondo. Con questi obiettivi, si apre oggi, a Lecce, la Prima conferenza delle organizzazioni di ingegneri del Mediterraneo, in programma fino al 10 maggio. L'evento, promosso dal Consiglio nazionale degli ingegneri, insieme alla Consulta regionale degli Ordini degli ingegneri di Puglia, sotto il patronato della Wfeo (World Federation of Engineer's Organizations), vuole 'costruire', partendo dall'Italia, la figura dell''ingegnere mediterraneo'. A Lecce, infatti, si incontreranno i maggiori vertici del settore ingegneristico mediterraneo, oltre alle più alte cariche del comparto infrastrutture italiano.

"Allo stato attuale - spiega il Consiglio nazionale degli ingegneri - in appare un fattore troppo limitante circoscrivere la propria azione al solo territorio nazionale, l'Europa delle macroregioni incalza e così pure la necessità di guardare a Sud, a quel Mediterraneo di cui l'Italia è da sempre fulcro e che rappresenta un'opportunità da non mancare per l'intero sistema economico italiano. Un appuntamento, quello di Lecce, che legittima ancora una volta la categoria come forza propulsiva della auspicata e possibile ripresa, e questa volta sul piano internazionale".

"Concentrare attenzione ed energie su quest'area - si sottolinea - appare quindi naturale anche per i professionisti: il Mediterraneo è una comunità prima ancora che semplice area geografica e qui l'Italia si trova a giocare un ruolo fondamentale per i suoi equilibri, anche sociali e ambientali, oltre che economici".

E il Consiglio nazionale degli ingegneri lancia la proposta di creare specifici tavoli di progettazione e ricerca, la maggior parte dei quali trovano radice comune nella matrice della sostenibilità, soprattutto ambientale: dallo sviluppo energetico alla crescita di tecnologie innovative per la raccolta dei rifiuti e per la cura delle risorse idriche, dalla tutela del patrimonio culturale alla riduzione dei rischi infrastrutturali a seguito dei cambiamenti climatici.

L'impegno del Consiglio nazionale degli ingegneri, infatti, è orientato sempre di più verso la creazione di una rete permanente che faciliti la libera circolazione dei professionisti in questo tratto di terra e di mare da un'identità storica, eppure mutevole e magmatica a causa, anche, dei continui cambiamenti politici. Determinante, a questo scopo, secondo il Cni, la realizzazione di un reciproco scambio di informazione e la messa in comune delle conoscenze e delle esperienze, in particolare quando riferite ai sistemi formativi e professionali.

Un'iniziativa, quella di Lecce, dunque, che guarda soprattutto al futuro, cui parteciperanno esponenti della categoria di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo per costruire così un linguaggio comune proprio dell'ingegneria, ma in grado di dimostrare come le politiche di cooperazione economica, finanziaria, sociale e culturale tra i paesi meridionali dell'Europa e quelli settentrionali dell'Africa siano ad oggi necessarie per rendere l'area uno spazio di pace, stabilità e prosperità.

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