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Mostre: a Pavia 'Picasso e le sue passioni' per ultima settimana

21 marzo 2016 | 12.54
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Mostre: a Pavia 'Picasso e le sue passioni' per ultima settimana

Ultima settimana per visitare la mostra Picasso e le sue passioni a Pavia, prorogata fino al 28 marzo. La mostra sarà aperta anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta dalle 10 alle 20. L’esposizione, che ha già affascinato migliaia di visitatori, si articola in un percorso artistico originale, che permette di ammirare opere poco note dell’artista spagnolo: dall’illustrazione del settecentesco trattato di Tauromachia di Delgado, alla trascrizione corredata da disegni dei sonetti di Gòngora, dai costumi di scena del balletto Le Tricorne, musicato da Manuel de Falla, alla rivisitazione della Celestine di Fernando de Rojas, fino all’intenso Autoritratto del 1967 e al ritratto della musa Dora Maar, fotografa che fu accanto a Picasso dal 1935 al 1943.

Per l’esposizione, Pavia ha aperto eccezionalmente al pubblico le sale di Palazzo Vistarino: la settecentesca “villa delle delizie”, affacciata sul Ticino, oggi sede della Fondazione universitaria Alma Mater Ticinensis, farà da scrigno, con le sue sale affrescate, le dorature e gli specchi, alle opere di Pablo Picasso. La mostra è organizzata dalla Fondazione universitaria Alma Mater Ticinensis e dall’Associazione Culturale ViviPavia, in partnership con Musa Group e in collaborazione con il Comune e l’Università di Pavia.

Il teatro e il circo, la tauromachia, le donne e la politica: queste le passioni che danno titolo alla mostra, illustrate attraverso una grande varietà di tecniche: dai primi anni parigini con le incisioni del ciclo La Suite des saltimbanques (1913) all’esperienza più matura delle opere grafiche (disegni e litografie) dedicate a La Célestine del 1971. Un nucleo tematico importante è costituito dalle ceramiche (vasi, piatti, brocche, mattonelle dipinte), una delle poche collezioni complete in possesso di un privato, con il ciclo Tauromachia (1959), cui Picasso si è dedicato dopo la fine della Seconda guerra mondiale, in un indissolubile intreccio con le sculture, la grafica e soprattutto i lavori su tela.

“Picasso e le sue passioni” offre quindi un’esposizione eterogenea per temi ed eclettica per ricerca stilistica, che culmina nei due dipinti a olio Tête de femme, 1943 (olio su cartone intelato, 66x51) e Autoritratto del 1967 (gouache e inchiostro di china, 75x56,5) esposti nella “sala della marchesa” di Palazzo Vistarino. Il primo è l’ultimo di una sequenza di quattro ritratti realizzati tutti il 3 giugno 1943 rappresentanti Dora Maar, allora compagna dell’artista e artefice dell’esasperazione del suo espressionismo estetico. Il secondo rappresenta l’autentica passione della vita dell’artista, quella per se stesso, svelando le due identità di Picasso, che è sia uomo e artista, sia Minotauro e demone: nella costante decostruzione dell’Ego, Picasso si ritrae davanti allo specchio dell’anima nell’ossessione di rivelare il suo doppio prima di tutto a se stesso.

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