Da Gaza al piano casa, Meloni conquista il Meeting: "Avanti su premierato e giustizia"

L'esordio da premier alla kermesse riminese: "Italia stabile, non più malato d'Europa". L'affondo sui giudici e la telefonata con Salvini. Oggi alle 15 il Cdm

Giorgia Meloni - Ipa
Giorgia Meloni - Ipa
28 agosto 2025 | 00.01
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L'Europa, Gaza, l'Ucraina, il sostegno alla famiglia, la lotta alla droga e all'immigrazione clandestina. Passando per le riforme, dal premierato alla giustizia. Si commuove, Giorgia Meloni, davanti alla platea del Meeting di Rimini e alla standing ovation di un minuto che il pubblico di Comunione e Liberazione le tributa sia prima che dopo il suo intervento (VIDEO), il primo della kermesse romagnola da quando siede a Palazzo Chigi. E tocca alcune delle principali questioni al centro dell'attività del governo, di cui rivendica la stabilità dopo anni di esecutivi precari.

La missione, dice la premier - introdotta dal presidente della Fondazione Meeting Berhard Scholz - "è fare in modo che l'Italia si riappropri del posto che le spetta nel mondo. Forte, fiera. schietta, leale, in una parola: autorevole. E oggi sono fiera che l'Italia venga vista così a livello internazionale" e non più come il grande "malato" d'Europa.

L'Europa

La premier non risparmia critiche alla Ue, che secondo Meloni "sembra sempre più condannata all'irrilevanza geopolitica", incapace di rispondere in maniera efficace alla sfida lanciata da Cina e Usa. Un concetto - come evidenziato da Meloni - che è stato al centro del discorso pronunciato giorni fa da Mario Draghi proprio al Meeting. Meloni ci scherza su: "Ora, io che sono passata dall'essere un'impresentabile per aver collocato il mio partito all'opposizione del governo Draghi all'essere definita una 'draghiana di ferro' mi divertirò a leggere i giornali per capire in quale delle due caselle verrò inserita questa volta...".

Gaza

La politica estera ricopre una fetta importante dell'intervento di Meloni, che esprime parole di condanna per "l'ingiustificabile uccisione di giornalisti a Gaza" e per le recenti decisioni del governo israeliano di Benjamin Netanyahu: "Non possiamo tacere ora di fronte a una reazione che è andata oltre il principio di proporzionalità, mietendo troppe vittime innocenti, arrivando a coinvolgere anche le comunità cristiane".

L'Ucraina

Sull'Ucraina ribadisce che "la chiave di volta" per ogni percorso di pace è "l'attivazione di robuste garanzie di sicurezza" per Kiev. E torna a rivendicare come la principale proposta sul tavolo in questo momento, basata su un meccanismo ispirato all'articolo 5 della Nato, porti la firma dell'Italia.

La manovra tra caro energia e famiglia

Parla anche di temi interni, la presidente del Consiglio. Con focus sulle proposte in vista della manovra di bilancio, dove l'attenzione del governo - assicura - si concentrerà sul ceto medio: l'obiettivo ambizioso, spiega Meloni, è "l'abbassamento strutturale del costo dell'energia che pesa come un macigno sulla competitività italiana". Non poteva mancare un riferimento alla famiglia e alla maternità, temi cari alla platea di Cl. Con l'annuncio di "un grande piano casa a prezzi calmierati per le giovani coppie", a cui il capo del governo sta lavorando insieme al ministro delle Infrastrutture e alleato di governo Matteo Salvini, anche lui ospite del Meeting, sentito telefonicamente dalla premier dopo il 'mancato' incontro tra gli stand della Fiera.

Le riforme

E dopo una stoccata alla maternità surrogata ("non c'è nulla di moderno nell'affittare l'utero di una donna povera") Meloni passa in rassegna le riforme principali nell'agenda del governo. A partire dal premierato, fondamentale "per la stabilità e la governabilità", per poi arrivare all'autonomia differenziata e ai poteri di Roma Capitale. Ma prioritaria, per Meloni, è anche la riforma della giustizia, sulla quale il governo intende andare avanti "nonostante le invasioni di campo di una minoranza di giudici politicizzati che provano a sostituirsi al Parlamento e alla volontà popolare".

Contrasto all'immigrazione e alla droga

Un altro affondo nei confronti delle toghe Meloni lo lancia quando parla dell'azione del governo sul contrasto all'immigrazione clandestina: "Ogni tentativo che verrà fatto di impedirci di governare questo fenomeno con serietà e determinazione sarà rispedito al mittente", mette in guardia l'inquilina di Palazzo Chigi, perché "non c'è giudice, politico o burocrate che possa impedirci di far rispettare la legge dello Stato italiano". Fermo l'impegno del governo contro la droga: "Fa schifo, distrugge la vita", il messaggio di Meloni, che al termine del suo intervento si recherà in visita alla comunità di San Patrignano.

I dossier sul tavolo e il Cdm di oggi

Sullo sfondo degli applausi riminesi restano i tanti dossier aperti per il governo come dimostrano i distinguo della Lega. Matteo Salvini è stato l'altro protagonista della giornata conclusiva del Meeting: nessun faccia a faccia con la premier - anche se da fonti dell'organizzazione è trapelata in tarda mattinata l'ipotesi di un incontro tra la premier e il suo vice. I due, fanno sapere fonti leghiste, non si sono salutati di persona "solo per problemi di agenda", alla luce della visita a San Patrignano della premier e del programma di Salvini. Ma si sono sentiti al telefono, con focus sul rilancio delle infrastrutture e sul piano casa lanciato dalla presidente del Consiglio nel suo discorso.

Oggi Meloni, Salvini, Antonio Tajani e gli altri ministri si ritroveranno a Roma per un Consiglio dei ministri non ancora convocato, ma che dovrebbe tenersi alle 15. E a margine del Cdm potrebbe esserci anche l'occasione per un confronto tra i leader della coalizione su alcuni dei nodi più intricati del momento: dalle regionali, sulle quali "troveremo un accordo", assicura Salvini. Ma anche sulla questione Ucraina. Non sono confermate, per adesso, le indiscrezioni su un vertice di governo per definire le modalità con cui l'esercito italiano dovrebbe contribuire alle operazioni di peace-keeping in Ucraina. Il ministro degli Esteri Tajani ha aperto alla possibilità di impiegare l'esercito per operazioni di "sminamento". "Prima parliamo di pace e poi di sminatori", la posizione di Salvini, che resta nettamente contrario all'ipotesi di inviare soldati italiani a Kiev. Uno dei tanti nodi da sciogliere per l'esecutivo di Meloni. (dall'inviato Antonio Atte)

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