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Alimenti: Migliaccio, a pranzo latte e due fette biscottate per restare attivi/Focus

30 gennaio 2015 | 13.24
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I consigli del presidente della Società italiana di Scienza dell'Alimentazione: "Per chi vuole lavorare al meglio il pranzo deve essere leggero. Se si mangia a mensa preferire cibi alla griglia, meglio un secondo e un contorno. Il primo una sola volta a settimana"

Alimenti: Migliaccio, a pranzo latte e due fette biscottate per restare attivi/Focus

"Se si vuole lavorare davvero bene dopo aver mangiato, l'ideale è pranzare con un bicchiere di latte e due fette biscottate e poi magari fare merenda per evitare di arrivare a cena con troppo fame". Il consiglio arriva dal presidente della Società italiana di Scienza dell'Alimentazione, Pietro Antonio Migliaccio.

"Per chi d'abitudine mangia alla mensa aziendale o alla tavola calda sotto l'ufficio - avverte il nutrizionista - c'è il rischio di cadere vittima della sindrome da banchetto che fa scattare in noi la voglia di riempire il piatto con ogni bendidio e il rischio conseguente di mangiare più del necessario. Per questo - aggiunge Migliaccio - io consiglio di regola di scegliere un secondo e una verdura o un secondo e una fetta di pane e, una volta a settimana un primo piatto e niente altro. Se la mensa offre la possibilità di prendere cibi cotti al momento alla griglia, quello è l'ideale perché così possiamo contenere anche i condimenti. Poi a cena si riequilibra con le sostanze mancanti".

Se invece sul posto di lavoro non c'è la mensa e si è costretti a mangiare in bar o rosticcerie "va bene un trancio di qualsiasi pizza - afferma Migliaccio - l'importante è prenderne una dose misurata. Che si scelga un pezzo di pizza bianca o di altro gusto non cambia di molto le calorie. Per quanto riguarda i panini in media bisogna restare sui 60-80 grammi di pane e 50 di companatico, evitando di mangiare le stesse cose tutti i giorni. Per esempio d'estate possiamo pranzare con una macedonia col gelato o per i più golosi con una fetta di dolce".

Chi invece per scelta o per necessità decide di portarsi il cibo da casa, "può variare di più e magari prepararsi una buona pasta e fagioli e un frutto facendo un pasto completo".

Ma proprio per riequilibrare l'alimentazione quotidiana nella quale non dovrebbero mai mancare 5 dosi di frutta e verdura, Migliaccio ha inventato la dieta dei colori, una dieta da fare un giorno a settimana per rimetterci in pari con le carenze degli altri giorni.

Colazione: una macedonia di frutta fresca di stagione con noci. Metà mattina: una spremuta di melagrana o di pompelmo o di arancia. Pranzo: Un’insalata di lattuga, radicchio, funghi e mele oppure un’insalata di finocchi e arance. Pomeriggio: un centrifugato di carote e mele oppure una macedonia di mirtilli e lamponi. Cena: Scarola cotta con pinoli oppure cavolfiori al vapore con limone.

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