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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

28 agosto 2014 | 09.38
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Ministro Guidi: "Quello che vorrei fare è un appello agli industriali: chi ha i bilanci in ordine deve fare il possibile per mantenere i livelli occupazionali".

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Quello che vorrei fare è un appello agli industriali: chi ha i bilanci in ordine deve fare il possibile per mantenere i livelli occupazionali. Bisogna salvare il lavoro, non licenziare. Il mio è un appello alla responsabilità sociale degli imprenditori". Così, in un'intervista a Repubblica, il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ricordando le misure adottate dal governo anche se, spiega, "serve tempo perché producano effetti. Ma noi stiamo mantenendo le nostre promesse".

"Non è con un taglio delle tasse che si permette alle aziende di assumere il giorno dopo. Serve molto di più e serve un mix di interventi" aggiunge la Guidi. Quanto agli ambiti di intervento, "l'obiettivo - spiega - è tagliare tutta la spesa improduttiva. Abbiamo già fatto molto ma è chiaro che prima di toccare i settori sensibili andranno fatte alcune scelte politiche sulla base delle proposte del commissario Cottarelli".

Sul fronte pensioni, ricorda, "ogni decisione verrà presa con la legge di Stabilità" ma, aggiunge, "penso che concettualmente non ci siano aree intoccabili ma nello stesso tempo non si può non tener conto delle eventuali ripercussioni sociali". Il ministro ricorda infine l'intervento del "pacchetto made in Italy" per "sostenere le piccole e medie aziende alla internazionalizzazione", un intervento che vale "circa 220 milioni di euro di cui 130 nel 2015 e gli altri nel biennio successivo".

"Con il nuovo governo Valls la Francia elimina soprattutto l'ambiguità sul suo atteggiamento nei confronti dell'Europa. Rispetto alle pose protezionistiche di Montebourg, il ministero dell'Economia affidato a Emmanuel Macron indica che il governo vuole mantenere gli impegni presi a livello europeo". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', l'economista Jacques Attali, presidente di Planet Finance. Per Attali il governo francese deve "per prima cosa la riduzione della spesa pubblica, la riforma dell'amministrazione dello Stato, quella della formazione professionale e una nuova politica degli alloggi. Queste sono le cose da fare subito, altrimenti il quinquennio di Hollande è finito. Tale è il nostro deficit che i nostri funzionari pubblici sono pagati a credito a partire dal 15 settembre, è una situazione spaventosa".

"Il Paese ha urgentemente bisogno che si metta mano al problema Scuola. Da lì verrà la soluzione per uscire dalla crisi economica. Avremo altre crisi e saranno più o meno devastanti a seconda di quanto la comunità avrà saputo investire nella scuola, appunto". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', Sergio Belardinelli, ordinario di Sociologia dei processi culturali all'università di Bologna, già coordinatore del Rapporto-Proposta.

"Se riuscissimo a spendere tutti i 20 miliardi che ci restano di fondi Ue 2007-2013 entro fine 2015, l' impatto sul Pil del Sud sarebbe di un punto e mezzo. Potremmo così ridurre il gap con il Pil del Nord che qualche segno di ripresa l'ha dato. E sarebbe una risposta a quella caduta del 50% degli investimenti nel Mezzogiorno negli ultimi cinque anni di cui parla lo Svimez". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con deleghe su coesione territoriale e fondi Ue.

"Per rilanciare gli investimenti -dice Delrio- dobbiamo fare la nostra parte, con una programmazione strategica e unitaria fra vecchi e nuovi fondi Ue, cofinanziamenti nazionali e Fondo sviluppo coesione. Poi dobbiamo aggiungere i 300 miliardi del piano Juncker che nella nostra posizione, già espressa a Bruxelles, dovrebbero essere contabilizzati fuori dal deficit, come i cofinanziamenti nazionali ai fondi Ue".

" Il 2015 sarà un anno topico in cui prevediamo di avere un Open d'Italia con un bilancio, non solo economico, ampiamente in attivo, in una manifestazione di grande impatto mediatico. E' anche ottima la sua collocazione temporale, come ultimo evento nell'ambito dell' Expo, e logistica, poiché avrà quale splendida cornice il Parco di Monza. L'Open, destinato a un sicuro successo, sarà sicuramente un nuovo spot promozionale di rilevante importanza per la nostra disciplina. Per il 2016 c'è una forte competizione tra molti club per vedersi assegnare il torneo. Riteniamo che, sull'onda di quanto accadrà nel 2015, si potrà avere un esito altrettanto positivo, se non maggiore". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Franco Chimenti, presidente e motore della Federazione Italiana Golf e presidente di Coni Servizi, la società finanziaria che gestisce le risorse del Coni.

"Credo che alla fine il governo si limiterà ad annunciare quattro-cinque linee guida, che poi andranno concretizzate con risorse e decreti. I prossimi mesi saranno ancora più decisivi di questi giorni. In ogni caso ci vorrà del tempo per cambiare: sicuramente un anno, forse di più. Inutile attendersi qualcosa prima". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Ezio Delfino, presidente dell'Associazione dei dirigenti di scuole statali e paritarie.

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