cerca CERCA
Sabato 27 Aprile 2024
Aggiornato: 02:23
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

20 marzo 2017 | 10.32
LETTURA: 8 minuti

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Al centro dei giornali in edicola oggi ancora il dibattito sull'eliminazione dei voucher e lo scenario europeo.

In un'intervista al 'Messaggero', il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, afferma: "Condivido la scelta fatta con il presidente e tutti i ministri di togliere dal tavolo delle prossime settimane un argomento che rischiava di essere molto divisivo, al di là dei sondaggi e uno strumento che ha generato storture molto complesse. Rimane ora la necessità di lavorare con le parti sociali per individuare strumenti per tutelare il lavoro intermittente, il lavoro saltuario. Il nostro impegno, e quello in particolare del ministro Poletti, è rivolto ad affrontare il tema delle famiglie e delle piccole imprese".

A 'QN', Andrea Orlando, ministro della Giustizia e candidato alla segreteria del Pd, a proposito dei voucher, dice: "La vicenda si è aggrovigliata e il governo si è ridotto a prenderla per la coda. Ora bisogna rimediare con una proposta che affronti il vuoto normativo. Non possiamo permetterci di dare l’impressione che sia stato solo un modo per aggirare il referendum, né rimuovere il dato che alcuni strumenti sono necessari per gestire attività altrimenti soggette al nero".

Sul fronte del welfare, in un'intervista a 'Repubblica', il ministro per la Famiglia, Enrico Costa, che si è battuto per inserire nella legge di Bilancio di quest’anno il bonus 'Mamma domani', rassicura gestanti e coppie che hanno appena dato alla luce un bimbo: "Appena l’Inps avrà messo a punto la struttura attuativa si potranno fare le domande e sono certo che l’Inps sta lavorando con impegno per fare tutto nel più breve tempo possibile".

La 'Stampa' intervista Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che ieri era a Locri con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e con i parenti delle vittime innocenti delle mafie: "Quelle morti non sono un fatto privato ma una questione pubblica perché le mafie sono una questione pubblica, sociale e politica. Si contrastano con il lavoro, la scuola e i servizi sociali. La memoria trasformata in impegno si traduce in responsabilità verso il bene comune che chiama in causa associazioni e istituzioni, laici e credenti. Per me è stata una gioia l’appoggio di tanto mondo di Chiesa, a cominciare dal messaggio di Papa Francesco e dall’adesione della Cei e della Conferenza episcopale calabra".

A proposito delle nomine ai vertici delle società partecipate, 'Repubblica' intervista Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria del Senato, che ha varato una risoluzione sui criteri che il governo utilizza: "Sulle nomine grava l’ombra dell’ex premier, ora segretario dimissionario del Pd, che avrebbe visto in segreto membri del governo per esprimere le sue preferenze. Un partito, certo, può dire la sua. Ma alla luce del sole, non facendo filtrare che Caio va cambiato perché non ha schierato Poste su Mps o su Pioneer. Se Renzi si fosse assunto la paternità dei giudizi, sarebbe stato facile contestarlo. Ma ha agito da uomo di potere vecchio stampo, trascurando che questi gruppi sono quotati".

Sempre a 'Repubblica', Roberto Brasca, vicepresidente di Acomea, dichiara: "Auguro a tutti risultati bellissimi, ma avrei preferito meno cambiamenti. Vedo un po’ di mancanza di rispetto del mercato, che in questa fase non è un bel segnale. Non dimentichiamo che l’Italia fino al referendum di dicembre è stata per mesi ‘non investibile’ per i fondi esteri. E anche se nel 2017 qualche soldo sta tornando, certo nessuno investe qui perché ami prendersi il rischio politico".

Per quanto riguarda lo scenario europeo, alla 'Stampa', Gianfranco Pasquino, professore di Scienza politica, spiega: "Gentiloni sta cercando di rimettere in carreggiata un rapporto con l’Europa che non può essere conflittuale. Noi siamo inadempienti, continuiamo a non fare la manovra richiesta, chiediamo margini di flessibilità superiori a quelli che ci possono essere consentiti e non abbattiamo il debito pubblico. Gentiloni cerca di abbassare i toni e di andare nella direzione voluta dall’Europa".

Al 'Mattino', Pietro Reichlin, economista e docente alla Luiss, sottolinea: "Siamo in mezzo al guado, inutile nasconderlo. Esiste e non da oggi una evidente divaricazione di vedute tra i paesi fondatori dell'Unione e tutti gli altri, o almeno buona parte di essi, su come correggere i difetti del sistema. Il presupposto è che bisogna creare una maggiore integrazione politica sapendo al tempo stesso che per farlo occorre una più elevata fiducia reciproca. È questo il nodo da sciogliere: senza integrazione politica non si può pensare ad accordi credibili e duraturi e all'attuazione di promesse importanti per il futuro di milioni di cittadini europei".

A 'Libero' Corrado Passera, ex ministro ed ex capo di Banca Intesa, dice che la Ue "ha sbagliato la risposta alla crisi: austerità e burocrazia anziché sviluppo e inclusione, pur nel giusto rispetto delle regole". "Questa è stata la conseguenza - avverte - della grave inadeguatezza delle leadership europee, che è il vero problema. Poi ci sono i difetti strutturali, dovuti a un allargamento eccessivo, che ha messo insieme situazioni troppo eterogenee, e a un processo decisionale paralizzante, che richiede l’unanimità su troppi temi importanti e porta sempre a compromessi al ribasso. Dobbiamo prendere atto che ci sono volontà molto diverse sul futuro dell’Unione".

A proposito di Brexit, 'Repubblica' intervista Charles Flanagan, ministro degli Esteri irlandese: "C’è un solo Paese in Europa che sarà profondamente coinvolto dalla Brexit più di ogni altro Stato membro a parte la Gran Bretagna: è il mio, la Repubblica d’Irlanda. Ci stiamo preparando molto seriamente, e sono in Italia a chiedere il vostro sostegno. Il nostro obiettivo è proteggere il processo di pace per l’Irlanda del Nord sancito dall’accordo del Venerdì Santo del 1998".

La 'Repubblica' dedica un ampio dossier ai corsi per trovare lavoro e intervista Andrea Prencipe, prorettore vicario della Luiss e professore ordinario di Organizzazione e innovazione: "Alla conoscenza di una lingua straniera, meglio se due, e dell’informatica si devono avere abilità di tipo morbido (le soft skills) quali leadership, project management, problem solving, saper lavorare in team e abilità interculturali".

Da parte sua, Alberto Ferlenga, rettore dello Iuav di Venezia e docente di Progettazione architettonica e urbana, sostiene: "I giovani progettisti devono saper prima di tutto comunicare, far comprendere le proprie proposte e dialogare con altre competenze e committenti. Un professionista, che ha sempre più la funzione di regia, deve saper gestire e accompagnare i processi, con una forte sensibilità ambientale e una propensione all’uso della tecnologia".

Sul fronte economico americano, alla 'Stampa', Andrea Delitala (Pictet Am) spiega: "Il rialzo dei tassi della Fed è motivato dalla buona performance dell’economia Usa e dalle condizioni finanziarie rimaste espansive anche dopo il rialzo di dicembre. I rendimenti e gli spread obbligazionari sono sui massimi, ma in un intervallo degli ultimi tre mesi dove il dollaro ha cessato di rafforzarsi. Vediamo però un rischio di possibili politiche fiscali espansive da parte della nuova amministrazione. Questi elementi giustificano un piccolo anticipo della stretta monetaria senza alterare di molto il sentiero di rialzo dei tassi atteso per i prossimi due anni".

L'inserto settimanale 'L'Economia' del 'Corriere della sera' intervista il direttore finanziario della Apple, Luca Maestri: "L’ignoto ha sempre messo paura. Ma la tecnologia, oltre a rendere obsoleti alcuni vecchi posti di lavoro, ne ha sempre creati di nuovi. Guardate il nostro App Store: dieci anni fa molti non riuscivano bene a capire quale fosse il business model e quale impatto avrebbe avuto sull’occupazione. Oggi possiamo dire con orgoglio che ha creato milioni di nuovi impieghi".

In un'intervista all'inserto settimanale 'Affari e Finanza' di 'Repubblica', Giuseppe Berta, storico delle relazioni industriali e dell’impresa, dice: "Viene da chiedersi perché anche le nostre migliori imprese non siano riuscite a raggiungere una dimensione e un’attitudine veramente capitalistica. Probabilmente è mancata la capacità di costruire quell’intreccio virtuoso tra politica, economia e istituzioni che in altri Paesi è stato creato ed è diventato un retroterra fondamentale per lo sviluppo dei gruppi più robusti".

Alla 'Stampa', Marco Boglione, fondatore del gruppo Maglificio Calzificio Torinese, antenato di BasicNet, dichiara: "Il mercato è immenso, lo spazio c’è. Oltre a quei giganti c’è una montagna di piccoli e piccolissimi gruppi, anche bravi. Ogni tanto qualcuno azzecca lo stile o la strategia, e inventa il modo per crescere: noi lo stiamo facendo".

'Libero' intervista 'Federico Grom', uno dei due fondatori della catena di gelaterie: "Non abbiamo salutato nessuno, perché resteremo qui a gestire Grom. Abbiamo venduto perché Unilever rappresenta un’opportunità unica che ci consentirà di crescere e assumere ancora senza avere problemi di liquidità".

Al 'Tempo', Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, ricorda: "Sto promuovendo una petizione all’Unesco per far entrare l’arte dei pizzaioli napoletani nella lista dei beni considerati patrimonio dell’umanità. Ho cominciato su change.org, e diffondiamo i moduli cartacei. Siamo arrivati a un milione e trecento mila firme da oltre 50 paesi. Puntiamo ai due milioni da cento Paesi, entro la decisione finale prevista a Seoul a dicembre".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza