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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

07 settembre 2016 | 10.01
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Noi abbiamo espresso la nostra disponibilità a collaborare, perché le piccole imprese sono fondamentali quando si parla di interventi che possono essere anche piccoli, quasi a misura di piccole imprese. Noi portiamo anche la conoscenza sui nuovi materiali e sulle nuove forme di intervento. Per esempio, si privilegia la ristrutturazione dell’esistente piuttosto che la costruzione ex novo". Così, intervistato da 'L'Unità', Daniele Vaccarino, presidente della Cna e di Rete Imprese Italia, dopo il faccia a faccia governo-parti sociali sul piano 'Casa Italia'.

Secondo Vaccarino "noi avevamo già un pacchetto di proposte, che ora articoleremo meglio e le porteremo tra 20 giorni (come siamo stati invitati a fare oggi) al sottosegretario De Vincenti a e al project manager del piano Giovanni Azzone. Tra le proposte c’è la riedizione del bonus fiscale anche per le ristrutturazioni antisismiche. Noi proporremo che in alcuni casi (incapienti o persone anziane per cui l’orizzonte di 10 anni è troppo lungo) ci sia la cessione del credito agli istituti bancari che finanziano l’intervento. Un’altra proposta è il libretto dell’edificio per garantire la tracciabilità degli interventi".

"Investimenti, produttività, area del bisogno. Qualcuno potrà obiettare che sono gli stessi pilastri della manovra dello scorso anno. E menomale che lo sono. In primo luogo perché non sono certo esigenze esaurite (o che si esauriscono in un anno o due), e quindi ben venga una loro reiterazione e intensificazione; e in secondo luogo perché una strategia di politica economica è tanto più efficace quanto più è coerente, prevedibile, credibile, graduale ma incisiva". così, in un intervento su 'L'Unità', l'economista Luigi Marattin, consigliere economico del presidente del consiglio Matteo Renzi.

"Ne abbiamo avuti fin troppi, in un passato anche recente -continua Marattin- che con una cosa seria come la politica economica ci hanno giocato a carte. O peggio".

"Le recenti indagini sull’evoluzione della domanda di lavoro nel nostro Paese certificano questa tendenza: accanto ai tradizionali settori manifatturieri che trainano l’economia nazionale e che stanno vivendo una fase di trasformazione tecnologica verso la c.d. Industry 4.0, emergono nuove professioni nel campo dell’analisi delle informazioni (big data), della progettazione di software e applicazioni e dell’automazione dei processi". Così, in un intervento su 'Qn', il presidente di Adapt, Emanuele Massagli.

"Sinteticamente: resistono alla competizione globale -continua Massagli- le imprese che modernizzano tanto i propri prodotti quanto i processi produttivi e le start-up che riescono a cogliere le opportunità offerte dal progresso tecnologico. Conseguentemente ogni strategia formativa o politica attiva orientata alla formazione di competenze specifiche fornisce pessimo servizio ai giovani che vi si affidino".

"Questa storia della strumentalizzazione del nostro ruolo la sento ripetere ogni giorno, ma il mio motto è che quando riteniamo di avere competenza per intervenire e ragione nel merito non ci fermiamo, altrimenti si ritorna alla palude e all'immobilismo". Così Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione in una intervista al Corriere della Sera dove parla del parere sulla nomina della giudice Carla Raineri a capo di Gabinetto chiesto da "la sindaca Raggi in persona, nel suo ufficio, nel primo pomeriggio del 29 agosto. Eravamo soltanto io e lei, prima che cominciasse una riunione con i rispettivi collaboratori che riguardava altre questioni; il suo capo di Gabinetto non c'era. Mi ha consegnato un fascicolo a sua firma".

"Alla fine dell'incontro - acconta Cantone- mi ha detto che per lei la questione era urgente. La richiesta occupava due pagine, più gli allegati. Io ne ho parlato con il professor Merloni, che si occupa di vigilanza anticorruzione, e abbiamo subito verificato che c'erano profili di nostra competenza".  

"E' un miracolo che dopo anni di euro e Unione europea esista ancora l’Italia". Il professor Antonio Maria Rinaldi, economista e docente di Economia internazionale all’Università Chieti-Pescara, intervistato da 'Il Giornale', sintetizza la situazione europea e italiana.

"Un’Europa -spiega ancora- che non conta nulla con un’Italia che conta ancora meno nell’Europa, siamo comparse. L’Unione europea è un esperimento fallito perché si è voluto affidare all’euro l’azione di aggregazione, producendo dei danni gravissimi che rischiano di essere irreversibili. Non si può affidare esclusivamente a una banca centrale l’onere di sostenere la mancanza di politica estera, economica, di immigrazione comuni, l’onere di tenere coesi i paesi dell’Ue".

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