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Renzi: "Ora più libero e sereno, peso 3 chili in meno"

22 settembre 2019 | 21.35
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L'ex premier e leader di 'Italia Viva' parla della scissione dal Pd e smentisce Zingaretti: "Avvertito via Whatsapp? Non è così". E sul Conte bis dice: "Mi aspetto solo che non aumenti le tasse"

Renzi:

"Ora sono più sollevato, sono più libero e sereno, peso tre chili in meno". Così l'ex premier Matteo Renzi, parlando a 'Non è l'Arena' della scissione dal Pd e della nascita di 'Italia Viva'. Un'uscita della quale il segretario dem Nicola Zingaretti sarebbe stato avvertito, come rivelato da lui stesso, con un messaggio via whatsapp. "Non è così - ribatte Renzi - Ho preso un impegno con me stesso, che è quello di non fare nessuna polemica. A Nicola mando un grande abbraccio. Dopo che finisce un amore ci vuole rispetto. Non voglio polemiche, ho già dato".

Renzi ricorda di avere detto nel 2014 che non avrebbe creato un nuovo partito, "quando lo dissi c'erano tutte le condizioni per fare un partito fortissimo, avevo preso il 41%, ma pensavo che se avessi fatto un partito staccato dal Pd, avrei perso l'occasione di provare a fare di un partito vecchio una cosa totalmente nuova e innovativa". "Ci ho creduto, ho lottato come un leone, ma quelli del mio partito brindavano quando c'è stato il referendum, mi hanno insultato, adesso, dopo sette anni in cui una coppia non riesce più ad andare d'accordo, a rimettere insieme i cocci, separiamoci e ognuno per la sua strada".

Quanto è successo in queste settimane "non è né colpa né merito mio, ma di un harakiri, di un autogol devastante" di Matteo Salvini, sostiene Renzi, ricordando che il leader della Lega aveva detto "una cosa impensabile, voleva pieni poteri, e abbiamo dovuto fermarlo per il bene del Paese". "Con me non ci sono state telefonate, ho solo mandato un messaggino a Salvini quando si è dimesso, perché lui aveva fatto altrettanto con me dopo il referendum". "Nel momento in cui si lascia un incarico di responsabilità - sottolinea - c'è una sensazione di tristezza, gli ho detto sei un avversario e continuerai a esserlo", è stato un messaggio per "concedere l'onore delle armi".

Quindi, rispondendo alla domanda se nella situazione politica delle ultime settimane abbiano avuto un ruolo i poteri forti, chiosa: più che i poteri forti "ha avuto un ruolo il pensiero debole di Salvini". "I mercati - spiega - non sono una cosa astratta. Ai poteri forti, ai mercati basta che l'Italia sia seria, una cosa non vogliono sentire, che l'Italia esce dall'euro".

Quanto alla proposta lanciata ieri dal premier Giuseppe Conte di tassare merendine, bibite e biglietti aerei, Renzi ammette: "Ho paura di dover dire che sono d'accordo con Di Maio, non possiamo alzare le tasse". "Conte può andare alla festa della Cgil, della Meloni, di D'Alema, a tutte le feste che vuole, ma mi aspetto una cosa sola, che eviti l'aumento dell'Iva e delle tasse". "Ora deve andare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite - ricorda il leader di Italia Viva - E' importante che mentre fa queste cose i suoi tengano ferme le tasse e non le faccia alzare. Se poi vuole fare il leader politico del M5S, prendere il posto di Di Maio, di Di Battista, è roba loro".

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