Milano, 8 apr. (Adnkronos Salute) - Sono partiti da diversi punti del pianeta: da un villaggio nel Sud dell'India, dalla città santa di Gerusalemme, da un piccolo centro nel cuore del Kentucky, da una cittadina del Nord Italia. Per loro lo stesso traguardo: l''Olimpo' di Ibm. Fra gli 11 scienziati promossi nel gruppo ristretto dei 'giganti della tecnica', il più alto livello all'interno della multinazionale statunitense, c'è anche un italiano. Si chiama Alessandro Curioni, ha 46 anni, e si è distinto per i risultati ottenuti nel campo della simulazione molecolare e delle scienze computazionali, settore che ha un impatto su tutte le discipline scientifiche. E Curioni sta già lavorando all'applicazione delle sue tecniche per simulare processi chiave in una serie di aree: dai beni di consumo alla chimica, dal settore manifatturiero alla farmaceutica.
Quest'anno, il cervello 'made in Cantù', cittadina in provincia di Como, si è guadagnato sul campo la promozione nell'esclusivo club degli Ibm Fellow, unico italiano fra gli eletti 2014, il secondo di sempre. Curioni - caso vuole - ha passato la sua infanzia a pochi passi da un Ibm learning center. A 6 anni si chiedeva cosa volessero dire le 8 strisce del logo della multinazionale. Quasi 40 anni dopo il suo lavoro, spiega Ibm, "è diventato simbolo delle cose incredibili" realizzate 'all'ombra' di quel marchio. Curioni si è formato alla Normale di Pisa, e ha dedicato i suoi studi a decifrare sistemi complessi guardandoli fin nei più piccoli dettagli atomici. "Nel prossimo decennio il calcolo scientifico ad alte prestazioni, cioè il supercomputing, permetterà alle società di partire dalle leggi della natura e affrontare problemi di ricerca che non sarebbero altrimenti risolvibili in un lasso di tempo realistico ed economico", spiega all'Adnkronos Salute. (segue)
