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Fisco: ricercato Interpol 'arrestatemi', Viminale e Farnesina lo ignorano /Adnkronos

23 giugno 2015 | 13.16
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La storia dell'ingegner Di Giacomo

Fisco: ricercato Interpol 'arrestatemi', Viminale e Farnesina lo ignorano /Adnkronos

Un fuggitivo mai stato in fuga. Può essere riassunta così la strana storia di Marco Di Giacomo, ingegnere 40enne di Pescara. Sulla sua testa pende un mandato di cattura internazionale per evasione fiscale aggravata. Emesso dall'Azerbaijan , il provvedimento fa sì che l'ingegnere pescarese figuri tra i ricercati sul sito dell'Interpol. Con un errore di battitura -Di Giocomo al posto di Di Giacomo- che finora probabilmente ha fatto sì che non scattassero le manette ai suoi polsi.

Di Giacomo si dichiara un innocente in trappola, ma mai in fuga. Per questo, da due anni ormai, scrive regolarmente ai ministeri degli Interni e degli Esteri affinché si occupino della sua vicenda. Decine e decine di mail visionate dall'Adnkronos, un cui Di Giacomo chiede incontri e soluzioni. In Azerbaijan l'ingegnere pescarese lavorava come project manager. "Un semplice dipendente - spiega - per questo con la vicenda dell'evasione fiscale io non c'entro nulla, anche se son finito sul patibolo".

A causa del mandato che pende sulla sua testa, Di Giacomo non lavora più "e a questa situazione, al terrore di essere catturato mentre passeggio in strada - dice - preferisco essere arrestato subito. La mia immagine è ormai totalmente distrutta dal mandato di cattura internazionale, senza contare i danni che mi hanno procurato il lassismo del ministero degli Interni e degli Esteri", accusa.

In realtà, alla Farnesina si tenta una transazione per risolvere la vicenda che vede l'azienda per la quale Di Giacomo lavorava morosa per un milione e 700mila euro. "Ma sono anni che io vivo questo inferno - denuncia l'ingegnere abruzzese - e non voglio passare per delinquente, bruciarmi la carriera per un reato che non ho commesso. Per questo voglio che la mia vicenda venga alla luce, anche se rischio l'arresto".

"Sono anni che scrivo ogni settimana ai ministeri competenti, eppure mi hanno sempre snobbato - prosegue - lasciando a piede libero un ricercato internazionale trattandolo, di fatto, come un ricercato di serie B. Sono stato preso in giro dalle istituzioni che dovevano tutelarmi vivendo una situazione a dir poco drammatica, che mi ha logorato a livello psicologico".

E a chi gli domanda se non tema che ora scattino le manette, "ai carabinieri che verranno a prendermi - dice - risponderò: 'perché non mi avete arrestato finora?'. Della sua vicenda Di Giacomo ha anche informato i parlamentari 5 Stelle abruzzesi, Daniele Del Grosso e Gianluca Vacca, che presenteranno un'interrogazione parlamentare sulla vicenda. I grillini, spiega Del Grosso, tra le altre cose intendono chiedere in Aula perché i due ministeri "hanno tenuto nascosto l'ingegner Di Giacomo all'Interpol ostacolando la ricerca".

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