Roma, 7 mar. (Adnkronos Salute) - "Nell'acqua proveniente dagli acquedotti rurali dell'Arsial non c'è nessun allarme amianto, ma la necessità di abbattere la carica batteria. E l'Acea e l'Arsial stanno lavorando in questa direzione. Per quanto riguarda l'arsenico rimangono le cautele che abbiamo già previsto per la zona di Viterbo, da tempo interessata da questo problema: l'acqua dei rubinetti va usata solo per pulizie domestiche e non per igiene della persona". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Daniele Gamberale, direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Asl Roma E, dopo la riunione oggi in Campidoglio con il presidente della Commissione ambiente del Comune Athos De Luca, l'Acea, l'Arsial e tutti i soggetti istituzionali interessati dall'ordinanza del Comune di Roma che vieta l'uso dell'acqua potabile in alcune zone a nord di Roma.
"I tecnici hanno spiegato che i livelli di amianto riscontrati nell'acqua sono assolutamente lontani dai limiti previsti dall'Oms per il consumo alimentare - aggiunge Gamberale - l'Arsial e l'Acea hanno dato i loro chiarimenti su quello che stanno facendo per abbattere la carica batterica. Ora come Asl aspettiamo di sapere da parte dei gestori i nominativi delle utenze indicate dagli indirizzi presenti nell'ordinanza così da capire che tipologia di utilizzo viene fatto dell'acqua e intervenire nel caso non vengano rispettate le direttive per l'igiene pubblica". Martedì infine ci sarà una riunione per valutare l'aspetto veterinario dell'ordinanza all'Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana.