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Sport: training moltiplica tossine, fritto, pesce e finocchi alleati sportivi

22 aprile 2015 | 09.15
LETTURA: 3 minuti

L'esperto suggerisce la strategia per migliorare a tavola l'attività del fegato e dei reni, a vantaggio delle prestazioni

 in April. UPI /John Angelillo - Infophoto - INFOPHOTO
in April. UPI /John Angelillo - Infophoto - INFOPHOTO

Non solo endorfine, tono muscolare e 'fiato'. "Durante lo sport aumentano le tossine. E se fegato e reni lavorano male, la prestazione alla fine ne risente. Ma proprio con l'alimentazione si può lavorare sull'aspetto funzionale di questi organi, con effetti importanti sulle performance". Lo spiega Antonio Sbardella, nutrizionista ed esperto di bioterapia nutrizionale, anticipando all'Adnkronos Salute i temi del Seminario di bioterapia nutrizionale nello sport in programma a Roma, alla Pontificia Università Salesiana, dal 14 al 16 maggio. Così si scopre che, fra gli insospettabili 'alleati' degli sportivi, c'è "il fritto, ma anche il pesce, la cicoria, i finocchi e i carciofi".

"Purché naturalmente - sottolinea l'esperto - la frittura sia a regola d'arte e fatta con olio extra-vergine d'oliva: in questo modo dà lo sprint all'attività epatica. Il lavoro del fegato è fondamentale per liberare l'organismo dall'eccesso di tossine legate all'allenamento: il corpo umano è come una macchina, e se accelera come accade durante un'attività fisica intensa, produce scorie, di cui possiamo liberarci grazie appunto al fegato e ai reni. Ma questi vanno aiutati con alimenti diuretici prima e dopo la prestazione".

"Non bisogna pensare di dover mangiare cose strane: il pesce è naturalmente diuretico, così come molte verdure, dalla cicoria ai finocchi. E' importante che facciano parte della dieta dello sportivo. La nutrizione sportiva tradizionale, per categorie di alimenti e calorie, non è il punto di arrivo per programmare una dieta a misura di atleta, ma solo l'inizio", dice l'esperto.

La bioterapia nutrizionale "va oltre, lavorando sul piano funzionale sui vari organi coinvolti nello sport, fegato, reni, tiroide. Infatti - ricorda Sbardella - l'attività della tiroide deve accelerare, se lo sportivo deve perdere peso, ma può anche essere rallentata per accumulare massa muscolare". Interventi delicati, che si possono attuare con un'alimentazione calibrata.

"Parleremo anche dell'allenamento dei bambini, che deve poter contare sempre su un'alimentazione completa, dal momento che i mini-atleti hanno un metabolismo accelerato. L'adulto, invece, deve privilegiare i carboidrati prima e le proteine dopo il training", avverte.

Interessante anche la questione delle "predisposizioni costituzionali per i diversi tipi di sport". In effetti, la medicina cinese individua 5 aspetti costituzionali, dalle caratteristiche peculiari, che in genere si esprimono bene in attività diverse. "I tipi 'epatici' sono proprio come Mennea: 'nervosi', veloci, rapidi. I tipi cardiaco surrenalici sono alti, grossi, ben piantati, adatti al lancio del peso e agli sport di potenza; i tipi pancreatici hanno una costituzione che si adatta a varie discipline ma non tanto alla velocità, mentre i tipi polmonari sono magri, leggeri ma anche resistenti. Infine i renali hanno velocità e fiato, sono molto adattabili. Ci possono essere delle affinità fra la costituzione di un individuo e la disciplina scelta". Il corso, articolato in 2 giorni e mezzo, è rivolto agli allievi dei corsi di bioterapia nutrizionale, agli allenatori e agli specialisti della nutrizione sportiva, e prevede anche l'assegnazione di crediti Ecm. Per informazioni: info@bioterapianutrizionale.com.

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