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Prodotti di bellezza low cost e per unghie, cosmetica tiene ma grazie all'export

17 giugno 2014 | 17.02
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Prodotti di bellezza low cost e per unghie, cosmetica tiene ma grazie all'export

(Adnkronos Salute) - Cosmetici low cost e prodotti dedicati alla ricostruzione e decorazione delle unghie, dopo un primo periodo di diffidenza perché legati alla moda americana spesso 'snobbata' dalle italiane, "sono i più venduti in Italia, dove il comparto della cosmetica tiene nonostante la crisi, ma soprattutto grazie all'export, in aumento dell'11% nel 2013. Mentre il mercato interno vede soprattutto le aziende italiane in difficoltà". A tracciare con l'Adnkronos Salute il quadro dell'industria di settore nel Belpaese è Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia, oggi a Roma in occasione della presentazione dell'edizione 2014 del Beauty Report.

Nel 2013 "si è registrato un consumo di cosmetici superiore ai 9,5 miliardi di euro - spiega Rossello - con un calo marginale dell'1,2%. L'aumento delle esportazioni di 11 punti percentuali, per un valore vicino ai 3,2 miliardi di euro e una bilancia commerciale attiva di oltre 1,5 mld di euro, sostiene la produzione (9,3 mld), in aumento del 2,6%: l'importante crescita dell'export sia in quantità (+17,5%) che in valore testimonia la competitività acquisita dalle imprese italiane".

Novità di quest'anno nel Report, un focus sulla grande distribuzione. Nel 2013 il primo canale di vendita del settore registra una sostanziale stabilità (+0,1%), per un valore di 4,3 milioni di euro, caratterizzata dal sostenuto calo delle vendite nelle grandi superfici (iper e supermercati), bilanciato dalla crescita nelle catene specializzate e nei monomarca.

L'industria cosmetica in Italia "ha dunque una duplice 'anima' - aggiunge il presidente Cosmetica Italia - quella legata al mercato interno che è in calo del 2-3% rispetto allo scorso anno, e quella legata all'export che cresce di 11 punti percentuali. La media è certamente positiva, ma di sicuro non possiamo dimenticare le difficoltà che stanno scontando le aziende dedicate solo al mercato italiano e alle Istituzioni vogliamo chiedere un sostegno in questo senso. Questa associazione, in fondo, è rappresentativa del 95% del mondo cosmetico", e i suoi dati offrono dunque una 'fotografia' attendibile della salute del settore.

"Alla cosmetica - chiarisce Nadio Delai, presidente di Ermeneia, che ha curato il Beauty Report - fa capo una tradizionale posizione di vantaggio rispetto ad altri settori, legata a più fattori: il tipo di prodotto che 'trattiene' maggiormente i consumatori dal ridurre la spesa anche nei momenti di crisi economica, l'impegno costante delle aziende cosmetiche che sono in (quasi) istantanea sintonia con l'evoluzione degli atteggiamenti delle persone, la costanza nel fare innovazione, ricerca e investimenti anche in tempi meno facili, la propensione a esplorare e a consolidare la propria presenza sui mercati esteri, particolarmente utile nei periodi come l'attuale in cui il mercato interno risulta essere in flessione".

Secondo Gian Andrea Positano, responsabile Centro studi di Cosmetica Italia, infine, "nei comportamenti delle aziende si legge la capacità di reagire proattivamente alle difficoltà del contesto economico, che si sono progressivamente accumulate negli anni della crisi".

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