Milano, 14 mag. (Adnkronos Salute) - Nella lotta alla tubercolosi "molto è stato fatto, ma servono interventi globali per limitare l'avanzata della malattia". Solo così sarà possibile centrare il goal della 'Tb Elimination': scendere a meno di un caso di Tbc per milione di abitanti. L'appello a un nuovo 'giro di vite' contro l'infezione riemergente arriva da Giovanni Battista Migliori, responsabile del Centro collaborativo Oms per il controllo della tubercolosi e le malattie respiratorie dell'Irccs Fondazione Maugeri di Tradate (Varese), e segretario generale dell'Ers, la Società europea per le malattie respiratorie. Per un mondo 'Tb free' lo specialista, autore di un articolo su Lancet, invoca "nuovi sforzi nella diagnosi (test molecolari rapidi per individuare sensibilità o resistenza ai farmaci) e nel trattamento (nuovi farmaci contro le forme più resistenti)", oltre che per "l'individuazione dei nuovi casi e delle infezioni latenti" e per "migliorare l'accesso alle cure da parte della popolazione più a rischio".
I vari programmi nazionali - riflette l'esperto - si sono concentrati sulla riduzione delle forme di Tbc multiresistente ('insensibili' almeno a isoniazide e rifampicina), ma molti sforzi e molte risorse sono stati spesi anche contro le forme 'estensivamente resistenti' alle principali categorie di farmaci disponibili. "Casi che, per quanto rappresentino una percentuale minima rispetto al totale, assorbono budget rilevanti per la cura. Ad esempio in Sud Africa sono il 3% e assorbono il 35% delle risorse disponibili per la lotta alla Tbc", precisa Migliori che guarda con ottimismo ai "successi, in termini di riduzione della prevalenza della Tbc, riscontrati in Cina in maniera costante e progressiva nei decenni 1990, 2000 e 2010. Riuscire a intervenire positivamente in Cina, considerato un Paese chiave nella pandemia da Tbc (nel 2012 oltre 900 mila casi su una popolazione di quasi 1,4 miliardi di persone), significa riuscire a incidere in maniera significativa a livello globale. Ma soprattutto significa che i piani di controllo sono applicabili anche su vasta scala". (segue)
