Milano, 21 mag. (Adnkronos Salute) - "Non sappiamo ancora cosa, ma qualcosa di certo faremo". Anche l'Ordine dei medici di Milano valuta provvedimenti contro il nuovo Codice deontologico dei camici bianchi, approvato domenica scorsa a Torino, senza raggiungere l'unanimità. "Fra le possibilità che verranno prese in esame c'è anche il ricorso al Tar", spiega all'Adnkronos Salute il presidente dell'Ordine milanese, Roberto Carlo Rossi. Una strada già annunciata dall'Ordine di Bologna, sulla cui posizione concordano anche gli Ordini di Ferrara, Massa Carrara e Lucca.
"Ci sono almeno due punti del nuovo Codice che ci trovano in netto disaccordo", precisa Rossi: "L'articolo 3 sui compiti del medico, e l'obbligo di da parte del medico di sottoscrivere un'assicurazione obbligatoria. Così non ci sta bene, stiamo pensando al da farsi", ribadisce il presidente che da parte dell'Ordine di Milano ipotizza "tre possibili vie: una è ricorrere al Tar, l'altra è rimanere al vecchio Codice, la terza è di accettare il nuovo ma con delle modifiche".
Secondo Rossi, "in sede di discussione non c'è stata molta possibilità di dialogo. Abbiamo partecipato attivamente al dibattito, abbiamo presentato un sacco di emendamenti, ma alla fine tutto il lavoro è stato 'compresso' in poco tempo". Il numero uno dell'Ordine meneghino trova inoltre "inqualificabile e non democratico" il fatto che il testo definitivo del nuovo Codice sia "secretato per tutti noi fino alla conferenza stampa di venerdì prossimo. Appena avremo accesso al testo, insieme agli avvocati, decideremo cosa fare. Qualcosa - ripete - faremo di certo, ma dev'essere una decisione presa da tutto il Consiglio direttivo".
