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Sanità: sindacati su Cri, pronti a scioperare per mancanza garanzie contrattuali

25 marzo 2014 | 16.46
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Sanità: sindacati su Cri, pronti a scioperare per mancanza garanzie contrattuali

Roma, 25 mar. (Adnkronos Salute) - I lavoratori della Croce rossa italiana pronti a scendere in piazza e a mobilitarsi con le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Cisal per non avere ottenuto certezze lavorative e salariali date dal passaggio da ente pubblico ad associazione di diritto privato. "Non c'è nessuna garanzia - tuonano i sindacati dopo l'incontro di ieri con i vertici della Cri - Il 31 marzo sono previsti presidi regionali e il 4 aprile una manifestazione nazionale".

"E' il primo caso Electrolux del pubblico impiego". Così le federazioni di categoria stigmatizzano le proposte dei vertici della Croce rossa italiana, sottoposto alla riforma che lo renderà privato: "nessuna garanzia sui livelli occupazionali, minaccia di una riduzione dei salari, già bassi, e un'assoluta precarietà dei contratti a termine" - sostengono i sindacati. Dunque una chiusura netta da parte della Cri che ha portato Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Cisal-Fialp all’interruzione immediata delle trattative e a indire un crescendo di mobilitazioni: il 31 marzo con presidi regionali davanti alle sedi Cri e iniziative di sensibilizzazione verso gli assessori alla Salute delle regioni e il 4 aprile con una manifestazione nazionale. "La Croce rossa ha fatto carta straccia degli impegni presi e formalizzati nel protocollo d’intesa del 27 febbraio scorso. E ora vuole scaricare il peso di decenni di cattiva gestione sulle spalle dei lavoratori. Per questo chiameremo in campo anche i ministri vigilanti, Funzione pubblica e Salute, e la Conferenza delle regioni".

L’accordo - sottolineano in una nota i sindacati - era quello di gestire il passaggio contrattuale dei lavoratori, dal pubblico al privato, in modo che tutti vedessero salvaguardati diritti e retribuzioni. Poi, il risultato dell'incontro di ieri: "Applicazione immediata del contratto Anpas, norme di raccordo risibili, nessuna tutela dei contratti a tempo determinato. Il tutto senza alcun intervento né sulla spesa improduttiva delle strutture, né sul miglioramento dei servizi. Con il rischio di una paralisi totale".

"E' inaccettabile" rincarano i sindacati che stanno già attivando le azioni legali e le procedure per uno sciopero nazionale. "Scenderemo in piazza con tutti gli operatori della Croce rossa e ci mobiliteremo finchè non saranno riconosciute le legittime aspettative dei lavoratori: salvaguardia dei posti di lavoro, tutela retributiva, riorganizzazione dei servizi di emergenza e soccorso su tutto il territorio nazionale".

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