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Sciopero tlc, adesione fino all'80%. Sindacati, governo ci convochi

06 giugno 2023 | 16.37
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Salvo Ugliarolo (segretario generale Uilcom)
Salvo Ugliarolo (segretario generale Uilcom)

"L’immagine del disastro: aziende che trascorrono le giornate a ridurre i perimetri occupazionali e a far scempio di diritti e salari". Lo dice Riccardo Saccone, segretario nazionale Slc Cgil, riassumendo così lo scenario odierno delle telecomunicazioni in Italia nella giornata dello sciopero indetto dai sindacati che ha riscosso punte di adesione all'80%. In occasione del primo sciopero nazionale dell’intero settore – dunque trasversale ai comparti rete, telco e customer – migliaia di lavoratrici e lavoratori di tutta la penisola sono scesi in piazza Santi Apostoli a Roma, allo slogan di “Riprendiamoci il futuro”. "Una volta le telecomunicazioni erano sinonimo di modernità, invece oggi il settore è stato sfruttato dalla finanza che – continua il segretario Slc Cgil – ha trattato le nostre aziende come dei bancomat, ossia luoghi da depredare".

"Oggi c'è stata una grande partecipazione alla manifestazione indetta nella giornata della sciopero nazionale, la piazza S. Apostoli era piena: di qui rinnoviamo l'invito al governo ad aprire un tavolo di confronto con le parti sociali per entrare nel merito dei problemi strutturali del settore delle telecomunicazioni" spiega il segretario generale della Uilcom Salvo Ugliarolo conversando con l'Adnkronos. Un settore che, spiega, "pensiamo sia strategico per il paese e l'auspicio è che anche in Italia si possa difendere e valorizzare anche per la spinta che puo' imprimere nell'ambito della digitalizzazione".

Purtroppo, secondo il sindacalista, dal governo "fin qui sono arrivate enunciazioni ma fatti inesistenti. Le tlc - sottolinea - meritano la giusta attenzione e speriamo che dopo questa importante mobilitazione si possa apire un sano confronto per affrontare i problemi di un settore che è molto frammentato e dove la rincorsa al prezzo più basso ha depauperato la marginalità".

"Alla fine - prosegue Ugliarolo - le aziende sono tutte in perdita e tutte in un modo o in un altro dimostrano di essere in sofferenza anche perché in questo settore gli investimenti sono onerosi: da Vodafone che annuncia esuberi a Windtre che cede una parte dell'infrastruttura a un fondo svedese e poi c'è il problema di Tim che si trascina da tempo con la volontà di separare l'infrastruttura dai servizi con tutte le incognite sull'occupazione che cio' comporta".

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