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"Se non era per i morti a Sfera rubava la collana"

04 agosto 2019 | 07.27
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Le intercettazioni della banda dello spray che ha agito nella strage nella discoteca 'Lanterna Azzurra'. Sette persone sono state arrestate

A leggerle ora, a otto mesi di distanza dalla tragedia di Corinaldo, le intercettazioni della banda dello spray mettono i brividi. "In questo gioco fra son morte 6 persone per questo giochino e noi lo sappiamo...e la cosa che è consapevolezza che fa male fra, e tu lo sai vecchio. Sempre qualcosa da nasconderci, sempre qualcosa da non pensarci fra. E' andata così, è andata così fra". Così parlava uno dei sette indagati per la strage nella discoteca 'Lanterna Azzurra' di Corinaldo, avvenuta nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018, quando durante un concerto del cantante Sfera Ebbasta, si scatena il panico, forse a causa di una bomboletta al peperoncino e sei persone muoiono nel fuggi fuggi dal locale.

Ieri la svolta. I carabinieri del comando provinciale di Ancona hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del tribunale di Ancona, nei confronti di sette persone, residenti nella provincia di Modena, tutti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine, e sei di loro anche di omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo.

Le intercettazioni contenute nell'ordinanza firmata dal gip di Ancona di uno degli indagati della banda dello spray fanno emergere un quadro inquietante. Stando a quanto emerge dalle intercettazioni, non era la prima volta che la banda usava la stessa tecnica. "Perché a Milano io ho rubato più in giro che in discoteca. E' un'occasione, Milano è occasione", dice il 21 aprile scorso uno degli indagati, raccontando anche della notte di Corinaldo, quando, durante il viaggio di ritorno, presso un'area di servizio, i gli indagati avevano incontrato l'artista Sfera Ebbasta e uno di loro era quasi intenzionato a rubargli la collana: "Se non era stato per i morti te lo giuro (...) lì, gliela faceva".

Nella conversazione si sente poi uno degli indagati dire "Sfera Ebbasta è solo un pagliaccio (...) lo schifo è una m..., ha rovinato tutto fra". E un altro: "Pensa fra che affamato quella sera lui è andato all'Altro Mondo e poi doveva venire lì" ; "doveva fare due serate (...)". A un certo punto i ragazzi ricordano l'incontro con il rapper: "Io lo schifo proprio come persona.., ci stavo per litigare in autogrill lo stavo per bussare quel figlio dì (...) diceva con quella faccia da (...) e la collana così fuori". E la replica: "La collana quella con la chitarra fra... li se non era stato per i morti te lo giuro (....) lì gliela faceva, lo guardava in un modo...".

L’indagine che ha permesso di incastrare le sette persone, accusate ora di aver usato lo spray al peperoncino per scatenare il panico e derubare i ragazzi nella discoteca di Corinaldo (Ancona), è partita dal lavoro del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) dei carabinieri di Roma che hanno effettuato la mappatura chimica della tipologie di capsicina, il principio attivo del peperoncino, risalendo così al principio contenuto nelle bombolette di spray urticante commercializzate ‘Diva’: una bomboletta della stessa marca, con le tracce di Dna degli arrestati, ritrovata all’interno della discoteca, in prossimità dell’uscita di emergenza. Gli uomini del Ris hanno anche mappato l’interno del locale individuando tutti i punti dove era stata spruzzata la sostanza.

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