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Lavoro: Ilo, stagna crescita globale salari, ferma in Paesi sviluppati

05 dicembre 2014 | 08.55
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Secondo il Rapporto dell'Ilo, stagna la crescita globale dei salari. I lavoratori e le loro famiglie ricevono la parte più piccola della crescita economica, mentre chi detiene il capitale ottiene maggiori benefici

Lavoro: Ilo, stagna crescita globale salari, ferma in Paesi sviluppati

Stagna la crescita globale dei salari, ancora lontana dai livelli pre-crisi, e a trainarla sono le economie emergenti mentre segnano ancora il passo le economie sviluppate. Intanto, si allarga la forbice tra incremento della produttività del lavoro e retribuzioni: un divario che si è tradotto in un declino della quota di pil destinata al lavoro, mentre aumenta quella che va al capitale, specie nelle economie sviluppate. Questo vuol dire che i lavoratori e le loro famiglie ricevono la parte più piccola della crescita economica, mentre chi detiene il capitale ottiene maggiori benefici. E' questo il quadro che tratteggia il Rapporto globale sui salari 2014-2015 dell’Ilo, l'organizzazione internazionale del lavoro, pubblicato oggi.

La crescita dei salari ha subito un rallentamento, passando dal 2,2 per cento del 2012 al 2,0 per cento nel 2013. Un dato ancora lontano dal 3,0 per cento del periodo precedente alla crisi. Per quanto modesta, la crescita dei salari globali è stata quasi interamente trainata dalle economi emergenti del G20 dove si è registrato un aumento del 6,7 per cento nel 2012 e del 5,9 per cento nel 2013. La maggior parte dell’aumento globale dei salari è determinato dalla Cina, sia a causa delle dimensioni della sua economia che per la forte crescita dei salari reali. Se si esclude la Cina, l’aumento globale dei salari reali è praticamente dimezzato, dal 2,0 per cento all’1,1 per cento nel 2013, e dal 2,2 per cento all’1,3 per cento nel 2012.

Invece, nelle economie sviluppate, la crescita media dei salari ha fluttuato intorno all’1 per cento l’anno a partire dal 2006 ed è ulteriormente rallentata nel 2012 e nel 2013, con un aumento rispettivo dello 0,1 per cento e dello 0,2 per cento. In alcuni paesi, come Giappone, Grecia, Irlanda, Italia, Regno Unito e Spagna, nel 2013, i salari reali medi erano sotto il livello del 2007.

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