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Nuovo taglio stime crescita

07 maggio 2019 | 14.15
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Ennesima sforbiciata della Commissione europea per l'Italia : dallo 0,2% stimato a febbraio si passa a 0,1%. Il nostro Paese maglia nera Eurozona. Moscovici: "Dialogheremo con le autorità italiane e con il ministro Tria"

Pierre Moscovici (AFP)
Pierre Moscovici (AFP)

La Commissione europea taglia ancora la stima della crescita economica dell'Italia per quest'anno, che dallo 0,2% stimato nel febbraio scorso passa allo 0,1%. L'Italia si conferma la maglia nera dell'Eurozona e dell'intera Ue con un differenziale ampio sia rispetto all'area euro, che in media nel 2019 è attesa in crescita dell'1,2% (dall'1,9% del 2018), sia rispetto al penultimo Paese della moneta unica, la Germania - con la quale il Nord Italia ha stretti legami - che è attesa a +0,5%. Il Pil dell'Ue, sia a 27 che a 28, è stimato al +1,4% quest'anno.

Resta irraggiungibile anche la Grecia, che dopo essere cresciuta dell'1,9% nel 2018 (contro lo 0,9% italiano), quest'anno è attesa al +2,2% (Atene è reduce però da un crollo del Pil maggiore di quello italiano e le due economie non sono paragonabili). Tra i grandi Paesi dell'area euro, l'Italia resta lontanissima dalla Spagna, che nel 2019 dovrebbe crescere del 2,1%, e anche dalla Francia (+1,3). Fuori dall'unione monetaria il Regno Unito - ancora alle prese con la Brexit e le relative incertezze, che pesano sugli investimenti - è atteso in crescita dell'1,3%, dopo l'1,4% del 2018.

L'Italia, secondo le stime della Commissione, dovrebbe tornare a crescere dello 0,7% nel 2020, anno che avrà due giorni lavorativi in più, quando l'area euro è data al +1,5%, ossia più del doppio, come la stessa Germania. Per l'esecutivo Ue, nel nostro Paese "visti i segnali positivi che giungono dagli indicatori a breve termine, l'attività economica è destinata a riprendersi all'inizio del 2019, ma la fiducia dei consumatori e delle imprese, ancora debole, suggerisce che la crescita della produzione guadagnerà spinta solo più avanti nel corso dell'anno". Lo scenario previsionale è calcolato a politiche costanti: non tiene cioè conto degli "effetti dell'aumento delle imposte indirette previsto per il 2020".

La Commissione tornerà "senza dubbio" all'inizio di giugno sul rispetto del patto di stabilità da parte dell'Italia, "visti i numeri" contenuti nelle previsioni economiche di primavera, e inizierà "un dialogo" con le autorità italiane, in particolare con il ministro dell'Economia Giovanni Tria, spiega il commissario europeo agli Affari Economici Pierre Moscovici. "Non è oggi che trattiamo della questione del rispetto del patto di stabilità - dice - bisognerà tornarci, senza dubbio, viste le cifre, ma la Commissione inizierà a valutare la conformità degli Stati membri" alle regole del patto "nel pacchetto di primavera, che verrà pubblicato all'inizio di giugno".

MOSCOVICI - "Terremo conto dei risultati del 2018, come del programma di riforme trasmesso dall'Italia, e cominceremo ad avere un dialogo con le autorità italiane e con il ministro delle Finanze. E' molto importante avere valutazioni comuni - conclude Moscovici - Ci lavoriamo".

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