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Aspi, Cancelleri: "Abbiamo un piano serio, va commissariata"

23 maggio 2020 | 17.00
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Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: "Dossier De Micheli nessuno l'ha visto, lo tirasse fuori". Orlando: "Prestito Atlantia? Prima risolvere nodo tariffe e contenzioso con lo Stato"

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

"Noi un piano ce l'abbiamo. E' un piano serio, un piano chiaro che risponde a tutte le critiche di quelli che dicevano che senza la concessione tanti padri di famiglia alla fine perderanno il lavoro. Non perde il lavoro nessuno. Noi vogliamo commissariare direttamente Aspi, con un commissario di governo. Sostituiamo Spea e la sostituiamo con Anas". Ad affermarlo in un video su Facebook è il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ed esponente del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, sul dossier Autostrade per l'Italia.

In questo modo, aggiunge, "non perde il lavoro nessuno. Allontani la penale che dovremmo riconoscere per la revoca della concessione, perché la metti alla fine come onere di subentro, e intanto fai partire il bando di gara per mettere la nuova concessione", spiega. "Abbiamo perso solo tempo, mi rivolgo alle altre forze di maggioranza, a Italia Viva e al Pd, stiamo perdendo tempo revochiamogli le concessioni, questa non è gente seria", sottolinea ancora Cancelleri commentando la presa di posizione di Atlantia di ieri al termine del Cda.

Cancelleri si rivolge anche alla titolare dei Trasporti. "Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha questo dossier dove ha fatto insieme con Autostrade per l'Italia una sorta di trattativa. Non lo conosce nessuno questo dossier, non lo conosce né il Movimento 5 Stelle né le altre forze di governo, né il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Lo tirasse fuori questo dossier e cominciare a guardarlo e a parlarne. E' inutile che ci giriamo intorno. Quando riusciremo a fare questa discussione". "Il tempo è scaduto - scandisce Cancelleri - perché quando andremo a consegnare il ponte di Genova, quando sarà finito, lo dovremo consegnare a qualcuno e se non sappiamo a chi va la concessione, non sapremo neanche a chi va il contratto di governo".

"Ho grandissima fiducia nel ministro De Micheli che sin dal primo momento ha lavorato in modo concreto ed efficace" sul dossier Autostrade per l'Italia, ma la decisione "non può essere presa dal ministro a livello unilaterale, deve essere presa dal governo nella sua collegialità" dice all'Adnkronos il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed esponente del Pd Salvatore Margiotta in merito alla vicenda Aspi.

Sul tavolo, rileva Margiotta, "ci sono due possibilità che sono tutte e due ancora in piedi: la revoca alla concessione di Aspi e la non revoca, che prevede una serie di ristori e di misure economiche che la società dovrà mettere sul tavolo se vuole mantenere la concessione. La società deve ripagare i danni, anche ingenti, perché la vicenda è costata tante vite umane; e deve garantire di fare opere e investimenti importanti".

Ovviamente, ribadisce però il sottosegretario, "la decisione spetta al governo: al premier Giuseppe Conte e al Consiglio dei ministri. E sarebbe corretto che potessero prenderla senza essere tirati per la giacchetta da una parte o dall'altra della maggioranza", sottolinea Margiotta riferendosi alle dichiarazioni di Cancelleri, che liquida come una "polemica infondata".

"Trovo risibile - continua Margiotta - che coloro che sono convinti della revoca della concessione ad Aspi si stupiscano che la stessa società non abbia ancora presentato un piano pluriennale di interventi. Non si possono pianificare interventi se non si ha la certezza di avere la concessione: è un'incongruenza palese".

Poi, aggiunge, "il resto è tutto legittimo: c'è chi vuole la revoca della concessione ad Aspi e chi pensa alla non revoca. Non do giudizi. L'unica cosa che dico è che non possiamo procrastinare di molto il problema. Va fatta una scelta e dobbiamo sciogliere il nodo a stretto giro. Ribadisco, ho una grandissima fiducia nel lavoro del ministro De Micheli e in quello del presidente Conte: si decida", sottolinea, chiarendo di "trovare infondata la polemica del collega Cancelleri".

Quella della concessione, spiega ancora una volta, "è una decisione importante e delicata ed è giusto che venga presa dal governo nella sua collegialità, prendendo in considerazione l'interesse pubblico primario. Non si può lucrare su questo tema per avere un voto in più. Ai cittadini dobbiamo dare certezze, posti di lavoro e assicurare il rilancio dell'economia. Le liti all'interno di una coalizione di governo vanno evitate il più possibile: se si tira troppo la corda c'è il rischio che si spezzi", conclude Margiotta.

Sulla questione del prestito interviene Andrea Orlando, vicesegretario Pd, a L'Intervista di Maria Latella su Sky Tg 24. "Il decreto prevede che ci sia un trattativa per un'erogazione di fondi di questo livello e" nel caso di Atlantia "occorra tenere conto di due fattori: il primo è che si tratta di un'azienda che gestisce una concessione e quindi serve il rispetto delle tariffe. L'altro è che una controllata di questa azienda ha un contenzioso aperto con lo Stato. Questi due temi andranno risolti come precondizione" della trattativa per il prestito. "In più da ligure, penso che sarebbe meglio evitare ultimatum e ricatti per quello che c'è stato in questa regione e a Genova, sarebbe meglio che i toni cambiassero".

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