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Borsa: Ftse Mib chiude sopra quota 22 mila punti, profondo rosso per Juventus

17 aprile 2019 | 18.47
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(Foto Afp)
(Foto Afp)

Il listino di Piazza Affari termina ancora sopra la parità fermandosi a 22.000,88 punti, +0,37% rispetto al dato precedente e livello maggiore dallo scorso mese di luglio. A spingere al rialzo i listini europei oggi hanno contribuito le indicazioni arrivate dalle Cina, dove i numeri relativi Pil del primo trimestre (+6,4%), produzione industriale (+8,5% a marzo) e vendite al dettaglio (+8,7%) hanno battuto le stime degli analisti. Per quanto riguarda le altre indicazioni arrivate nel corso della giornata, l’inflazione britannica è cresciuta meno delle stime (+1,9%), quella di Eurolandia si è confermata all’1,4% e le scorte statunitensi di petrolio sono scese inaspettatamente (-1,4 milioni di barili).

Tra le materie prime, il Wti, il petrolio “made in Usa”, scambia in sostanziale parità a 64,08 dollari il barile mentre il benchmark globale, il Brent, passa di mano a 71,8 $, +0,1%. Andamento simile per l’eurodollaro, in crescita dello 0,17% a 1,1299.

Protagonista in negativo del listino milanese è stato il titolo Juventus, sceso, all’indomani dell’eliminazione dalla Champions League, del 17,63%. In termini monetari, la perdita potenziale per la società bianconera è di circa 40 milioni di euro, tra premi legati ai risultati sportivi (34,5 milioni) e un probabile incasso record per la semifinale casalinga.

L’accordo tra Apple e Qualcomm, che con un’intesa extragiudiziale hanno messo fine agli scontri legali sulle royalty, e le indicazioni in arrivo da Pechino hanno permesso al titolo STM di segnare un +1,6%. Secondo le ultime indiscrezioni, la NDRC (National Development and Reform Commission), la Commissione nazionale cinese per lo sviluppo e le riforme, starebbe pensando a misure per allentare le limitazioni sul numero di licenze automobilistiche nelle grandi città e incoraggiare l’acquisto di vetture NEV (New Energy Vehicles), quelle dotate di trasmissioni alternative (ibride o elettriche). “Riteniamo che la notizia, se confermata, abbia risvolti positivi per Umicore, Johnson Matthey (catalizzatori e materiali per batterie), Valeo, Brembo (componenti auto), Stm, Infineon (semiconduttori)", hanno commentato gli analisti di Equita Sim.

Acquisti anche su Fiat Chrysler (+1,77%), nonostante l’andamento negativo delle vendite europee, e Prysmian (+4,09%), che ha confermato il raggiungimento dei target 2019.

Tra i bancari, UniCredit ha segnato un rialzo dello 0,76%, Intesa Sanpaolo ha guadagnato lo 0,84% e Banco BPM l’1,19%. Quest’ultimo istituto ha accettato un'offerta vincolante da Illimity Bank (+2,01%) per la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza del valore nominale di 650 milioni di euro. Invariato lo spread, confermatosi a 253 punti base. (in collaborazione con money.it)

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