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'Flash flood', da fenomeno raro a sintomo del clima malato

01 settembre 2014 | 14.39
LETTURA: 3 minuti

Manifestazione - denunciano gli ambientalisti - degli effetti del cambiamento climatico in atto

'Flash flood', da fenomeno raro a sintomo del clima malato

Dopo una breve pausa, il maltempo torna a imperversare sull'Italia con un anticipo di autunno per un settembre che si apre all'insegna dei "flash flood", le precipitazioni improvvise e intense che da fenomeno considerato raro e anomalo si stanno ora moltiplicando in tutto il mondo. Anche nelle zone in cui prima non si verificavano.

Manifestazione - denunciano gli ambientalisti - degli effetti del cambiamento climatico in atto: aspetti concomitanti, che si potenziano a vicenda, come una vera e propria "bomba" sul nostro territorio. Elettra è solo l'ultimo capitolo di un'estate pazza, ventiseiesima perturbazione nell'arco di appena tre mesi.

La brutta notizia è che non si tratta di un fenomeno transitorio: con i flash flood, insomma, dobbiamo abituarci a convivere. Tant'è che "in alcuni Paesi, come Usa, Gran Bretagna e Australia, sono previsti servizi di 'warning', cioè di preavviso del verificarsi di questi fenomeni che hanno, tra le conseguenze, le alluvioni, con corsi d'acqua anche di piccole dimensioni che aumentano la propria portata in maniera consistente e improvvisa", spiega all'Adnkronos Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf.

Non è un caso se in Gran Bretagna si lavora da tempo proprio su fiumi, con il coinvolgimento anche del mondo agricolo per individuare le coltivazioni più adatte in prossimità di un fiume, ad esempio escludendo il mais che richiede molta acqua ma impermeabilizza il suolo, trasformandolo in una potenziale autostrada per l'acqua in caso di alluvione.

Precipitazioni improvvise e massicce, molto intense, che in un arco di tempo limitato generano una grande quantità di acqua. I flash flood rientrano in un set di fenomeni estremi e anomalie "in aumento di frequenza e di intensità in tutto il mondo: le stesse compagnie di riassicurazione lo denunciano costantemente", aggiunge Midulla.

"Gli scienziati - continua - sottolineano che questa è una conseguenza del cambiamento climatico in atto, dovuto all'aumento della concentrazione della Co2 e dei gas serra in genere, in atmosfera".

Tornare indietro è possibile? "Anche smettendo oggi di emettere Co2 in atmosfera ci vorrebbe molto tempo prima di ristabilire un equilibrio - spiega Midulla - ora dobbiamo evitare scenari da cambiamento da era geologica: quando parliamo di aumenti delle temperature di 3 o 4 gradi, può sembrare che si stia parlando di poco o niente, ma non è così: durante la grande era glaciale eravamo tra i 4 e 6 gradi in meno rispetto a oggi".

Nel frattempo, temporali, pioggia, bombe d'acqua e grandine quest'estate hanno duramente colpito il settore turistico e distrutto a macchia di leopardo le campagne, sconvolgendo i cicli naturali di piante e animali. La Coldiretti stima che i danni alle coltivazioni hanno rovinato in molte aziende il raccolto di un intero anno di lavoro mentre i costi sono aumentati per difendere le produzioni dai parassiti favoriti dal clima anomalo.

Anche le api sono state costrette a restare a terra con il maltempo e a rimetterci è la produzione di miele che potrebbe subire un calo fino al 70% nel nord e nel sud Italia mentre nel centro si parla di un taglio del 40%. Unica nota positiva il dimezzamento della superficie di bosco andata a fuoco dall'inizio dell'anno al 15 agosto (8729 ettari in calo del 57 per cento rispetto al 2013) e la previsione di una stagione record per i funghi.

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