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Animali: Lav, inaccettabile uccidere i lupi, Galletti fermi Piano del ministero

14 aprile 2016 | 16.32
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Animali: Lav, inaccettabile uccidere i lupi, Galletti fermi Piano del ministero

Non torniamo a uccidere i lupi, non torniamo indietro di 50 anni. E' l'appello lanciato dalla Lav che ha presentato oggi alla Camera una 'Dichiarazione per la gestione non letale del lupo', sottoscritta dai maggiori esperti internazionali nella gestione e conservazione di questo animale.

"Il ministero dell'Ambiente e la Conferenza delle Regioni - denuncia Massimo Vitturi, responsabile Lav area animali selvatici - si apprestano a varare il nuovo 'Piano per la conservazione e gestione del lupo in Italia' che, a quanto risulta dalla bozza di cui siamo venuti in possesso e che il ministro Galletti non mai ufficialmente smentito, consentirà gli abbattimenti di lupi e ibridi e renderà addirittura possibile dare la caccia e uccidere i cani vaganti, ovvero i randagi (cosa assolutamente vietata nel nostro ordinamento). Un atto inaccettabile - insiste Vitturi - sotto il profilo scientifico e ancor più sotto quello morale, che riporta indietro l'Italia di mezzo secolo".

Presentata revisione tecnico-scientifica della bozza

Per scongiurare il varo di questo Piano la Lav ha proposto una revisione tecnico-scientifica della bozza del ministero stilata dai biologi portoghesi Duarte Cadete e Sara Pinto. "Ci sono molte ragioni per le quali è sbagliato uccidere i lupi - ha spiegato Cadete - una su tutte è che per fare una politica di abbattimenti dobbiamo sapere con esattezza a quanti individui ammonta la popolazione sul territorio nazionale. Ma di fatto non lo sappiamo perché il calcolo è stato fatto su una base statistica e quindi non è esatta ma approssimativa".

E non solo. "Abbattere i lupi sarebbe dispendioso e inutile perché - prosegue Cadete - il cosiddetto abbattimento selettivo, oltre a rendere necessario un grande impiego di risorse umane che potrebbero essere diversamente impiegate, non ha l'effetto di diminuire il numero di esemplari presenti sul territorio, anzi: fa aumentare il tasso di riproduzione dei lupi e di fatto può portare anche a un aumento di attacchi ai capi zootecnici da parte dei lupi".

La soluzione proposta nella revisione del Piano redatta dagli esperti consultati dalla Lav, si basa invece tutto sulla prevenzione. "Sostanzialmente si tratta di sorveglianza umana ma anche di tecnologia applicata a questa sorveglianza - spiega Pinto - come reti elettrificate, dissuasori o la partizione biologica. Si può ricorrere a mezzi moderni o tradizionali che hanno dimostrato la loro efficacia".

Consentire l'abbattimento dei lupi invece, temono gli animalisti, potrebbe comportare una maggiore tolleranza verso atti di bracconaggio e di 'giustizia' privata che non risolverebbe le tensioni sociali né i problemi degli allevatori. "Solo i metodi preventivi incruenti - conclude Vitturi - hanno la possibilità di contenere gli effetti delle predazioni e rappresentano una soluzione eticamente sostenibile sul lungo periodo".

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