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Speranza in Calabria: "Qui sanità diversa da resto del Paese, inaccettabile"

18 gennaio 2020 | 18.59
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"La sanità in Calabria, lo ammetto, non è uguale al resto del Paese. Fa rabbia, non è accettabile. Non si può dover emigrare per curarsi. Dobbiamo lavorare con rigore analizzando i problemi e trovando le soluzioni migliori. Il Sud ha bisogno di gente disposta a lavorare con onestà per il bene della collettività". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza che oggi pomeriggio ha incontrato gli elettori del cosentino a Spezzano Sila. In piazza circa 100 simpatizzanti che hanno assistito al discorso del ministro, del candidato consigliere del Pd Pietro Lecce e del commissario della federazione provinciale del Pd Marco Miccoli. Roberto Speranza, prima di salire sul palco, ha visitato la sede della cooperativa sociale Amicizia e Solidarietà Presila.

Il portavoce degli operatori del servizio di emergenza-urgenza ha consegnato a Speranza un plico con la cronistoria dell'emergenza 118 nella provincia di Cosenza, mentre gli OSS esternalizzati dell'Ospedale Annunziata hanno ricordato le difficoltà che vivono attualmente a causa della riduzione del monte ore.

Il candidato Pietro Lecce, ex sindaco di Spezzano Sila, rivolgendosi ai propri elettori ha affermato che "il confronto durante questa tornata elettorale in Calabria è di fatto tra Santelli e Callipo. Il livello di degrado della nostra sanità è da addebitare allo schieramento che sostiene il centrodestra, mentre la storia dell'imprenditore Pippo Callipo rappresenta un modello vincente per la Calabria al fine di aprire una fase nuova. Salvini sappia che agitare la bestia che è in ciascuno di noi è pericoloso, sollevare problemi non significa risolverli".

"Mi sento a casa, in montagna, con questa aria fresca", ha detto Speranza, lucano originario di Potenza. "L'articolo 32 della Costituzione italiana tutela la salute e garantisce cure gratuite agli indigenti. Parole che indicano il modello di un servizio sanitario universale, di tutti. Significa che chiunque stia male, qualunque sia il colore della sua pelle e la sua condizione finanziaria ha diritto ad essere curato".

"Veniamo da anni di tagli. Nonostante ciò - ha spiegato il ministro Speranza - abbiamo deciso di abolire il super ticket che da settembre nessun italiano dovrà più pagare. Se anche solo un cittadino, in Italia, non si cura per motivi economici siamo di fronte ad una sconfitta dello Stato".

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