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Mondonico

"Ciao Mondo, alza la sedia per noi!"

29 marzo 2018 | 13.29
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(Fotogramma)
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"Ciao Mondo, questo marzo maledetto non ha portato nessuna primavera...". E' triste e sentito l'addio social per Emiliano Mondonico, scomparso a 71 anni dopo una lunga malattia. Un abbraccio fortissimo anche se virtuale, per "un altro pezzo di quel calcio romantico che va via e che ci mancherà", lo stesso calcio italiano che oggi "perde un sorriso e un esempio".

Perché Mondonico, 'Mondo' per tutti, "era la prova che per essere un grande allenatore non bisogna avere la bacheca piena", un allenatore vecchio stampo che anche fuori dal campo merita "onore" per aver "lottato come un leone la guerra, vinta, contro la malattia, dandoci grandi insegnamenti". Ed è così che i social si riempiono di "grazie mister", con ricordi commossi per un mondo del calcio, "con la minuscola, che si ritrova con le persone per bene sempre più in minoranza".

Nella marea di commozione, il tributo in centinaia di tweet del gesto-simbolo dell'allenatore scomparso: quella sedia alzata al cielo nel 1992 durante la finale di Coppa Uefa fra l'Ajax e il Toro per protesta contro un rigore negato. Quel gesto tanto forte quanto incredibilmente garbato - "una sedia non è un fucile, è un'arma da osteria", sottolineava il 'Mondo' - ché nelle parole dei social diventa "un grido silenzioso contro l'ingiustizia", "un simbolo di appartenenza, di ribellione pacifica all'ineluttabilità del destino". Un gesto che l'allenatore dovrà "continuare a fare per tutti noi da lassù", perché da oggi, "dopo Morosini e Astori", "lo sport più bello del mondo ha un nuovo santo in paradiso. Ciao Mondo - scrivono in tanti dicendogli addio - alza la sedia per noi!".

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